Indiana Jones e l’antico Cerchio ‘parente’ di Doom Eternal, gira su iD Tech

indiana jones antico cerchio machinegames bethesda lucasfilms games xbox microsoft 3

Indiana Jones e l’antico Cerchio, svelato durante l’Xbox Developer Direct 2024, è il nuovo gioco firmato MachineGames. Esattamente come con Wolfenstein, il videogioco basato sul franchise di Indy farà uso dell’id Tech, l’affidabile motore grafico che abbiamo potuto apprezzare con Doom Eternal, citando il più recente. Il punto di forza dell’idTech risiede nella capacità di offrire una notevole qualità grafica senza però rinunciare eccessivamente alle prestazioni.

La conferma non giunge da una informazione ufficiale di MachineGames o Microsoft, bensì dall’occhio attentissimo di John Linneman, giornalista di Digital Foundry. Linneman ha pubblicato un post su Twitter / X ritranete una schermata tratta dal breve ‘dietro le quinte’ mostrato durante l’Xbox Developer Direct 2024 dove è possibile leggere con chiarezza che l’engine utilizzato è proprio quello di id Software.

Una scelta che può far ben sperare dal punto di vista delle prestazioni, appunto, argomento importante dal momento che parliamo sì di un gioco cinematografico, ma anche e soprattutto di uno sparatutto in prima persona che promette una certa dinamicità dell’azione, tra esplorazione e combattimenti. Le ultime iterazioni di id Tech hanno sempre vantato una scalabilità notevole e Indiana Jones e l’antico Cerchio potrebbe non essere un’eccezione.

John Linneman sembra inoltre soddisfatto di quanto visto finora con il trailer. Non nasconde una certa perplessità sui volti, non propriamente all’ultimo grido, ma il parere generale è molto positivo. “I modelli del viso forse non sono proprio fantastici, ma il resto sembra eccellente”, ha affermato il giornalista su Twitter, in risposta a un commento dove si critica la grafica del gioco. Nel frattempo, MachineGames ha snocciolato altre informazioni sul gioco e sulla simulazione della frusta, mentre Bethesda ha confermato la presenza del doppiaggio italiano.

Fonte: John Linneman