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Injustice 2 hands on

Injustice 2

1 Superbotte da supereroi

L’idea di riunire nella stessa arena i supereroi in calzamaglia della nostra (e non solo) infanzia per farli scontrare tra loro come alci nella stagione degli amori è vecchia di almeno vent’anni. Che avesse un enorme potenziale, Capcom l’aveva intuito già più di vent’anni fa e l’ha messa a frutto più volte, soprattutto puntando sul variegato roster di Marvel. Trovata vecchia, insomma, ma sempre in grado di divertire, tanto oggi quanto allora. Lo sanno bene dalle parti di NetherRealm Studios che, per conto di Warner Bros. Interactive, dopo circa tre anni dal primo Injustice, sono tornati a realizzare un picchiaduro con i più noti personaggi DC Comics. Il gioco è stato presentato qualche giorno fa a Milano. Per l’occasione, il distributore ha imbastito nientemeno che un divertente torneo tra i giornalisti della stampa specializzata. Noi ovviamente eravamo presenti e queste sono le nostre prime impressioni dopo aver testato con mano il titolo.

2 Che ingiustizia!

All’evento ha preso parte anche il game designer di NetherRealm, Derek Kirtzic, che ha introdotto col dovuto entusiasmo le novità del gioco. Purtroppo per lui, il pensiero di tutti – o quasi – i presenti era già rivolto alla sfida tra testate che si sarebbe tenuta di lì a poco. Nonostante questo, siamo comunque riusciti a comprendere a quali livelli sia arrivata la cura che il team di sviluppo ha profuso soprattutto su due versanti: l’equipaggiamento e la modalità Multiverso (avete presente la Living Tower di Mortal Kombat X? Ecco, la stessa cosa in salsa fumetto).

La modalità “storia” nei picchiaduro di solito rasenta il ridicolo. Qui è stata scritta dagli sceneggiatori DC.

Quanto al primo aspetto, c’è da restare a bocca aperta: il gioco abbonda di così tanti items (schinieri, elmi, gambali, armature, ecc…) da sembrare un GDR. Ciascun oggetto, una volta indossato, non ha solo ripercussioni sull’impatto visivo, ovvero rendendo il personaggio stilisticamente differente (possibilità ampliata grazie alla feature che permette di colorare a piacimento ogni elemento), ma soprattutto porta con sé una pletora di bonus (e talvolta malus) che andranno studiati per bene se si vuol mettere assieme set particolarmente potenti. I parametri che si potranno modificare sono quattro: forza, abilità, difesa e salute, quindi la scelta dei vari componenti dell’armatura andrà fatta in base al proprio stile di gioco. Ovviamente, oltre ai vestiti, l’equipaggiamento comprende pure le armi: ciascun personaggio ha le sue (es. il ‘batarang’ di Batman o la frusta di Catwoman) e non se ne scappa (niente frusta di Catwoman a Batman, insomma), ma anche qui si può variare tra modelli differenti, che andranno sbloccati giocando. Molte armi e armature sono poi studiate per avere effetti particolari su determinati combattenti. Nella versione che abbiamo testato, ad esempio, c’era un set realizzato con la kryptonite: inutile dirvi con chi conviene sfoderarlo…

3 Injustice 2 cambia verso!

Chiuso il capitolo equipaggiamento, veniamo al secondo aspetto su cui il buon designer del gioco, Derek Kirtzic, si è soffermato maggiormente durante la presentazione: il Multiverso. Come vi anticipavamo, si tratta di qualcosa di analogo alla Living Tower di Mortal Kombat X e ci permette di affrontare un buon numero di pianeti (graficamente sono rappresentati così, si tratta in realtà di missioni composte da più stage) ciascuno dei quali vi pone di fronte a sfide peculiari.

Injustice 2 dispone di un così gran numero di items da sembrare un GDR.

La particolarità della modalità riguarda il fatto che questi pianeti non saranno sempre presenti nel menu di gioco, ma varieranno ciclicamente, così da aumentare la longevità di Injustice 2. Sono insomma “missioni a scadenza”, ma se qualcuna vi fosse sfuggita non preoccupatevi: una volta esaurite torneranno ancora.
Nonostante si tratti di un picchiaduro, NetherRealm ha inoltre promesso grande attenzione per la modalità “storia”. Abbiamo ben presente che, all’interno del genere spesso, spesso rasenti il ridicolo, mettendo assieme sinossi stiracchiate e traballanti. Questo rischio naturalmente aumenta in modo esponenziale quando, per mere esigenze ludiche, ci troviamo in minestroni tipo quello sfornato dal team di sviluppo statunitense, in cui convivono eroi DC che fanno riferimento a universi tra loro paralleli. Ebbene, Derek Kirtzic ci ha tranquillizzato: le trame della modalità storia sono state scritte a 4 mani tra i loro sceneggiatori e alcuni tra i più noti di DC Comics e, aspetto ben più importante, sono state validate dai curatori delle singole etichette del fumetto. Insomma, è come se i fumettisti avessero apposto il loro “imprimatur” sul gioco per garantire ai fan che il canovaccio della modalità Storia sia all’altezza delle avventure su carta. Una buona notizia.

4 Pronti a scendere nell’arena?

Resta poi da spendere qualche parola sugli stage, ovvero le locations nelle quali andremo a combattere. Inutile dire che sono prese di peso dai singoli fumetti, quindi capiterà di muoversi in mondi molto differenti tra loro. Gli sviluppatori sono riusciti comunque a uniformarle in modo che non fossero evidenti “stacchi” o “salti”. A occhio, pare che su tutte domini una certa atmosfera gotica “à la Batman” che veicola anche un messaggio molto importante: meglio non sottovalutare Injustice 2 perché anche se fosse vero (e noi non lo crediamo) che i supereroi sono roba per bambini, questo picchiaduro si rivolge a una platea ben più variegata e adulta.

Gli sviluppatori hanno introdotto tante novità rispetto al primo capitolo. Funzioneranno tutte?

Insomma, una volta scelto il personaggio, equipaggiato di tutto punto e selezionata l’arena, non ci resterà altro da fare che scendere nell’agone. Il gioco funziona abbastanza bene: sebbene abbia oliato le meccaniche del predecessore, dobbiamo comunque evidenziare che il combat system nei momenti più frenetici si riveli ancora un po’ legnoso. Ma, al momento, la nostra preoccupazione più importante riguarda come saranno bilanciate le sfide on line. A pensarci bene, infatti, tutto quel “ben di dio” in fatto di corazze e armi che il gioco mette a disposizione (e continuerà a elargire, perché più giocherete più sarete ricompensati con una moneta virtuale da investire nell’equipaggiamento) rischia di fare in modo che i neofiti, equipaggiati modello “Armata Brancaleone” una volta connessi alla Rete prendando di continuo calci sulle gengive dagli smanettoni che sul gioco passano buona parte della loro esistenza. Ovviamente, non è stato possibile testare le funzionalità on line di Injustice 2, quindi non sappiamo se e come gli sviluppatori abbiano provveduto a ovviare un problema potenzialmente molto fastidioso, ma a breve dovremmo avere per le mani la versione definitiva, quindi continuate a seguirci per saperne di più!

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