Internet Veloce: Tim dice addio al rame, fibra in arrivo in 54 comuni italiani

Entro il 2028, conversione della linea su tutto il territorio nazionale.

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Entro cinque anni, oltre il 50% delle cabine per la linea in ‘rame’ andranno in pensione e, con loro, anche la vecchia linea di telefonia utile a trasportare i dati nelle case degli italiani. Nei giorni scorsi, TIM ha dato il via ai lavori di ammodernamento della rete su tutto il territorio nazionale. Addio rame, benvenuta fibra. Almeno, la tecnologia FTTC (Fiber to the Cabinet), in luogo della più performante FTTH (Fiber to the Home). Il famigerato ‘ultimo miglio’ che internet deve compiere per arrivare in casa, dunque sarà ancora, nella maggior parte dei casi, costituito dal ‘doppino’ in rame.

Tim vuole passare a una copertura in fibra per Internet. Ma l’ultimo miglio resterà in rame

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Lavori di potenziamento necessari per rendere il nostro paese più vicino alla media europea in tema di connettività. L’operazione, avviata ufficialmente nell’ultima settimana di maggio, interessa 54 comuni in tutta Italia. Dalla Val D’Aosta alla Sicilia, diverse cittadine saranno occupate dagli addetti ai lavori per i prossimi mesi. Le prime 62 centraline sono già state decommissionate in questi giorni.

Come detto, la prima tranche dovrebbe terminare entro il 2028 e mandare in pensione circa 6700 centraline di distribuzione (contro le poco più di 10.000 presenti sul territorio nazionale). Gli utenti direttamente interessati dal provvedimento dovrebbero essere contattati da TIM con un certo preavviso e ‘accompagnati’ passo dopo passo nel processo di switch off. Non è prevista, almeno per il momento, alcuna variazione del piano tariffario posto in essere con la compagnia nazionale.

Lo scorso anno, sempre TIM aveva mandato ‘in pensione’ la vecchia linea 56k mettendo fine all’era dell’internet ‘a scatti’ che aveva contraddistinto l’ultimo decennio del ventesimo secolo. Un passo necessario e non più rinviabile. L’operazione, riporta il sito ufficiale TIM, è stata approvata dall’autorità garante per le comunicazioni. AGCom, di recente, aveva ‘bacchettato’ indirettamente gli operatori che forniscono il servizio su territorio nazionale non in grado di garantire una connessione pari o superiore ai 20Mbps: “sotto quella soglia” dice AGCom “non è banda larga”.