Yu Suzuki: la nostra intervista al papà di Outrun, Space Harrier e non solo. “Shenmue 4? Volentieri”

Nel corso di Lucca Comics & Games 2023 siamo riusciti ad avere un’intervista con Yu Suzuki, uno dei più importanti e influenti ideatori di videogiochi della storia. Suoi titoli indimenticabili come Hang-On, Space Harrier, After Burner, Out Run, Virtua Racing, Virtua Fighter, Shenmue. Una vera e propria leggenda del videogioco. Ecco quello che ci siamo detti.

  • Roberto Buffa: La prima domanda riguarda il suo background. Come ha iniziato? Qual è stata la sua prima piattaforma da gioco, i suoi primi giochi?

    Yu Suzuki: Quando ero bambino ovviamente non esistevano i videogiochi, e quindi mi divertivo in modo molto diverso da come è possibile fare adesso. Uno dei miei giochi preferiti, per esempio, era fare delle piccole palline di fango coi miei amici, per vedere quale fosse la più resistente. Cercavamo di capire quale fosse il tipo di terra migliore, se quella di montagna o quella di pianura, e se magari cuocerla avrebbe migliorato le sue caratteristiche. Era un gioco molto più “semplice”…e comunque ero sempre il più bravo (ride NdR)!
  • Roberto Buffa: Ma prima o poi inevitabilmente sarà venuto in contatto col mondo dei videogiochi e della tecnologia, prima di passare dall’altra parte e diventare lei stesso un ideatore di videogiochi.

Yu Suzuki: Quando facevo l’università, passando per Akihabara (un quartiere di Tokyo NdR), ho visto per la prima volta un Apple II che faceva girare un videogioco: Mistery House (la prima avventura grafica, sviluppata da Roberta e Ken Williams di Sierra NdR). Sono rimasto molto colpito e ho deciso di comprarlo.

Intervista Yu Suzuki Mistery House
Mistery House di Roberta e Ken Williams
  • Roberto Buffa: Lei è conosciuto per essere un creatore di videogiochi molto prolifico e che ha abbracciato generi diversi da loro, da un gioco di moto come Hang-On a uno sparatutto come Space Harrier, da un picchiaduro come Virtua Fighter all’action/adventure di Shenmue. Che cosa lo guidava nel creare videogiochi? Quali erano le sue fonti di ispirazione?

Yu Suzuki: Per esempio quando ho ideato Space Harrier ho preso ispirazione da un velivolo realmente esistente. Rimasi molto affascinato dal modo in cui volava e prendeva velocità, e decisi di utilizzare la stessa tipologia di comandi nel gioco, anche se in realtà inizialmente questi comandi non funzionavano per un videogioco. Per quanto riguarda Hang-On invece ricordo che per riuscire a far muovere il cabinato avevamo pensato – non era mia l’idea – di utilizzare una barra d’acciaio che si muoveva a seconda del movimento del giocatore, per rendere tutto più realistico. In seguito abbiamo riadattato questa tecnologia anche per il successivo GP Rider. Mentre per quanto riguarda sia Virtua Fighter che Shenmue sono giochi che abbiamo sviluppato “da soli”, con quello che avevamo a disposizione.

Intervista Yu Suzuki Space Harrier
Lo straordinario cabinato di Space Harrier
  • Roberto Buffa: Tutti i suoi giochi hanno in comune il fatto di aver rappresentato un punto di riferimento tecnico e visivo per il loro periodo di uscita. Ritiene la grafica e la fedeltà visiva un aspetto determinante?

Yu Suzuki: La cosa più importante di un gioco è sempre che sia divertente…però se è pure bello da vedere è un plus!

  • Roberto Buffa: Dopo l’esperienza con Shenmue lei ha provato la strada dell’MMO con Shenmue Online, che cosa non ha funzionato (il titolo poi non è mai uscito NdR)? La vede ancora una strada percorribile?

Yu Suzuki: Inizialmente volevo fare Shenmue Online perché l’idea di far giocare e incontrare tante persone insieme era un po’ come far crescere una vera città. Purtroppo ai tempi c’erano ancora troppi limiti a livello di intelligenza artificiale, e non sono riuscito a fare quello che avevo in mente.

Intervista Yu Suzuki Shenmue Online
Il mai uscito Shenmue Online
  • Roberto Buffa: Questo si lega a una domanda su metaverso e realtà virtuale. Sappiamo che c’è un bel dibattito tra chi vorrebbe che i videogiochi continuassero a essere come sono adesso, cioè noi da una parte e uno schermo davanti, e chi è a favore della totale immersione nei mondi virtuali. Lei come si pone sulla questione? Ritiene che possa essere una deriva possibile?

Yu Suzuki: Io penso che ci siano moltissime possibilità riguardo queste tecnologie, ma oggi come oggi non sono abbastanza sviluppate per rendere tutto fluido e credibile in tempo reale, ci vorrà ancora del tempo prima di poter arrivare a un buon livello.

  • Roberto Buffa: Lei ha raggiunto così tanto nella sua carriera, con quale tipologia di videogioco vorrebbe cimentarsi adesso?

Yu Suzuki: Ci sono ancora tante cose che vorrei fare. Mi piacerebbe fare un gioco di ruolo fantasy, o qualcosa in multiplayer online, le idee ci sono!

  • Roberto Buffa: E Shenmue 4?

Yu Suzuki: Volentieri! (Ride NdR)

Ringraziamo l’organizzazione di Lucca Comics & Games per aver invitato un ospite così importante, e ringraziamo il Maestro Yu Suzuki per il tempo che ci ha concesso e, specialmente, per tutto quello che ha fatto per i videogiochi e noi videogiocatori.