Konami, sviluppatore e publisher della saga sportiva di PES, ha annullato il contratto che la legava al calciatore di Francia e Barcellona Antoine Griezmann a causa di un video discriminatorio.
A Konami si è affiancata anche Rakuten, colosso giapponese dell’eCommerce e dello streaming. La società giapponese è lo sponsor principale del Barcellona, squadra in cui milita il calciatore, e per tale motivo ha chiesto spiegazioni alla dirigenza blaugrana.
Oltre ad apparire in PES, Griezmann è anche ambasciatore ufficiale del gioco di carte collezionabili Yi-Gi-Oh!, uno dei brand principali di Konami non solo a livello videoludico. Quindi la decisione presa dal publisher nipponico va oltre il solo titolo calcistico.
Tutto è nato a causa di un video privato registrato circa due anni fa, che poi è divenuto di dominio pubblico. Tutto è accaduto in proprio in Giappone durante un tour, Griezmann e il compagno di stanza Dembele hanno chiesto un intervento tecnico per un problema con la TV. Durante l’intervento sembra che il calciatore sotto accusa abbia in qualche modo deriso i tecnici al lavoro per ripristinare il funzionamento della TV.
“Konami Digital Entertainment crede, come nella filosofia degli sport, che ogni forma di discriminazione sia inaccettabile. Abbiamo presentato Griezmann come ambasciatore di Yu-Gi-Oh!, ma alla luce dei recenti avvenimenti abbiamo deciso di cancellare il contratto. Considerando il nostro franchise eFootball PES, chiediamo all’FC Barcelona, in qualità di club partner, spiegazioni sui dettagli di questo caso e ogni futura azione“, queste le dure parole del comunicato del publisher giapponese. Tale comunicato è giunto dopo che martedì il CEO di Rakuten Hiroshi Mikitani ha chiesto spiegazioni sull’accaduto.
Secondo alcune fonti, Antoine Griezmann ha chiesto personalmente scusa all’amministratore Mikitani, e scritto pubblicamente quanto segue: “Sono completamente contro ogni forma di discriminazione. Respingo le accuse che mi sono state fatte e mi scuso se avessi offeso qualcuno dei miei amici giapponesi“.
Anche il compagno di stanza e di squadra Dembele, autore del filmato, ha porto le sue scuse. “Tutto ha avuto luogo in Giappone, ma sarebbe potuto accadere in qualsiasi parte del pianeta ed avrei utilizzato la stessa espressione. Non era mia intenzione bersagliare una comunità. Sono solito utilizzare questo tipo di espressione con i miei amici indipendentemente dalle loro origini“.
Vi terremo aggiornati su ulteriori evoluzioni della vicenda