Konami: un ambiente di lavoro poco piacevole, a quanto riporta Nikkei

Se sognate di diventare sviluppatori di videogiochi, forse è meglio che vi soffermiate un attimo su quanto riporta il sito di informazione finanziaria giapponese Nikkei, che ha pubblicato un articolo contenente alcune indiscrezioni sulla situazione in Konami. Ovviamente non ci capiamo nulla e, di conseguenza, per la traduzione ci siamo affidati a Kotaku, sempre attento alla cultura nipponica. Traduzione che tra l’altro sembra coincidere anche con quella di Thomas James, che di mestiere traduce videogiochi dal giapponese all’inglese.

In parole povere, lavorare per Konami, quantomeno per la divisione di Metal Gear Solid V, è un vero e proprio inferno, per lo meno per chi immagina la professione di programmatore come qualcosa di affascinante e creativo: pause pranzo cronometrate, con tanto di annuncio in sala mensa per chi si attarda troppo; persone demansionate da sviluppatori senior alla sezione pachinko o – peggio – alle pulizie; email costantemente cambiate per evitare che i job hunters li contattassero; addirittura, alcune persone sono state cambiate di ruolo (e non di certo promosse) solo per aver messo il like all’annuncio di un collega che aveva trovato un altro lavoro.

Da un lato è comprensibile che l’azienda sia seccata da i continui ritardi e dalle spese folli di Kojima (sembra che il budget a oggi sia vicino agli 80 milioni di dollari), ma risulta difficile credere che fra i problemi più scottanti ci siano alcun minuti di pausa pranzo o i like su Facebook.

 

Fonte: Kotaku