LEGO Horizon Adventures: un’occasione mancata? – Recensione PS5

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Con una Remastered appena uscita (qui potete leggere la nostra recensione), una serie TV in lavorazione e un terzo capitolo sicuramente in cantiere, Horizon è attualmente uno dei simboli portanti dell’armata PlayStation. Con l’intenzione di espandersi ulteriormente verso nuovo pubblico, LEGO Horizon Adventures si pone come un simpatico progetto minore atto ad acciuffare l’attenzione dei giovanissimi e tenere alto l’interesse verso le avventure di Aloy anche fuori casa Sony.

Nonostante sia sviluppato da Guerrilla con Studio Gobo a dare una mano, LEGO Horizon Adventures arriverà anche su PC e Nintendo Switch, sancendo la volontà di Sony di approfittare di un nuovo bacino d’utenza più avvezzo a esperimenti per fanciulli. Il gioco è un rimaneggiamento in chiave comica della storia di Horizon Zero Dawn. La giovane Aloy scopre i resti della civiltà che l’hanno preceduta e parte alla ricerca di una verità perduta. Accompagnata da nuovi e vecchi amici, si ritroverà a fronteggiare il culto dell’eclissi e una minaccia dal passato più misteriosa che mai.

Un gioco LEGO, ma non troppo

LEGO Horizon Adventures Recensione PS5 4

In verità, LEGO Horizon Adventures non somiglia granché ai giochi LEGO usciti in passato, considerato anche come gli sviluppatori siano differenti. Questo ha pro e contro. Perché per ogni passo in avanti che è stato fatto, ne abbiamo notato tristemente qualcuno indietro. Una volta arrivati ai titoli di coda, in meno di mezza dozzina di ore, la sensazione è che l’esperienza di Guerrilla si sia fatta sentire, e il pacchetto finale è uno dei più ripuliti e impressionanti graficamente che un titolo LEGO abbia mai vantato. Purtroppo, è allo stesso tempo un’enorme occasione mancata a causa di un design di base davvero anacronistico. In primis, LEGO Horizon Adventures è un gioco d’azione e poco altro, e anche questo ci ha lasciato un po’ di amaro in bocca. Se l’intenzione era quella di fare conoscere ai più giovani le meraviglie della saga di Horizon, non ci è sembrato corretto che si sia data tutta questa priorità alle sole mazzate. Horizon è azione forsennata, vero, ma anche esplorazione, senso di scoperta. Il suo stesso nome, come ammisero gli sviluppatori un decennio fa, è stato scelto proprio perché è il mondo sconfinato a essere il vero protagonista.

LEGO Horizon Adventures è invece un continuo alternarsi di arene quadrate e corridoi che dividono un campo di battaglia dall’altro, senza mai variare di un minimo la regola. Nonostante ci siano più biomi diversi, ciò che cambia tra loro è solo la palette cromatica e mai la struttura, con percorsi e combattimenti che appaiono sempre identici. La presenza di un HUB centrale da personalizzare non cambia molto le cose, visto che parliamo di editor esclusivamente visivi e di un albero delle abilità che, a conti fatti, è composto da soli perk passivi. Considerato come molti altri giochi LEGO avessero veri e propri livelli in cui proseguire con segreti, anfratti da ricostruire e chicche da scoprire, quella di LEGO Horizon Adventures ci è sembrata una scelta eccessivamente conservativa e quasi reminiscente di un’epoca tie-in che ci siamo lasciati alle spalle già con PS2 e PS3. Fortunatamente, il suo cuore centrale è abbastanza curato e seppur non riesce a tenere in piedi l’impianto per tutta la sua durata, sollazza il giusto e regala un combat system molto approfondito.

Di base, LEGO Horizon Adventures cerca di riproporre in chiave semplificata tutto ciò che ha reso famosi gli scontri dell’originale Horizon. Parliamo ovviamente di combattimenti contro spettacolari creature (qui ricreate in stile LLEGO in maniera assolutamente eccezionale), di studio dei bersagli alla ricerca dei punti deboli e non solo. Ci sono le trappole, la combinazione di vari elementi, l’interazione ambientale e molto altro ancora. Ritrovarsi in un gioco LEGO con un sistema di combattimento simile, in verità, ci ha sorpreso.

E seppure alla fine della fiera è possibile completare ogni livello senza approfittare delle innumerevoli strategie possibili, ammettiamo che a difficoltà più alte il gioco offre una vera sfida anche ai giocatori più navigati. È possibile acquattarsi nell’erba alta per sorprendere i nemici con colpi critici, scansare un ariete meccanico e farlo finire contro un muro, piazzare funi elettriche per fare inciampare i malcapitati, usare il Focus per rilevare i pezzi staccabili dalle macchine e persino riutilizzare parti degli avversari contro di loro. E ancora, sfruttare l’ambiente circostante per potenziare i nostri attacchi, come fiamme vive per incendiare le frecce o pozze d’acqua da elettrificare o ghiacciare con le apposite armi. E questo senza considerare i set completamente differenti dei quattro personaggi giocabili.

Perché, sì, Aloy non è sola e potremo persino decidere di vestire i panni degli amatissimi Varl, Erend e della matriarca Teersa. Se Aloy si fa rispettare incoccando frecce, Vaarl possiede una lancia capace di trapassare i nemici, con Teersa ed Erend specializzati rispettivamente negli esplosivi e nel corpo a corpo. Senza considerare che non solo il feeling della battaglia è completamente differente quando si salta dall’uno all’altro (è possibile anche giocare in compagnia di amici in carne e ossa, per la cronaca), ma ognuno di loro possiede una decina di gadget unici che li diversificano ancora di più.

Come dicevamo, siamo rimasti effettivamente sorpresi perché c’è una profondità e un retrogusto strategico che a volte non si trova neanche nei giochi per adulti (siamo appena usciti da Veilguard e, giuriamo, è più ‘button masher‘ quello), figuriamoci in un gioco di LEGO. Certo, pad alla mano c’è comunque un fondo di legnosità che non restituisce la sensazione più divertente al mondo, ma il traguardo raggiunto è comunque notevole.

Lo stesso vale per l’aspetto visivo, assolutamente incredibile tanto nella resa dei materiali che nelle animazioni dei vari personaggi. I filmati sono davvero incredibili, a volte quasi paragonabili per regia e impostazione a quelli di un vero film LEGO, e i dialoghi ben scritti e spassosi al punto giusto. Alcuni personaggi, il cattivone su tutti, è quasi più interessante qui che nel gioco originale. È davvero un peccato che LEGO Horizon Adventures si sia limitato al genere action a scorrimento, perché forse un po’ poco anche se si considera il suo pubblico di bambini.

Un’esperienza più a tutto tondo avrebbe valorizzato non solo di più il materiale di ispirazione, ma anche il lavoro di un team che palesemente aveva tutte le carte in regola per tirar fuori il miglior gioco LEGO di sempre e ha finito per limitarsi con un esperimento a metà. Il combattimento sarà anche interessante, e qualche gag risulta persino simpatica, ma questi due elementi da soli non riescono a sorreggere l’impianto per più di qualche ora. Con una struttura dei livelli più al passo coi tempi, dei collezionabili nascosti meno platealmente e contenuti secondari più vari, ora staremmo parlando di un gioco consigliabilissimo anche ai veterani. Un buon regalo per i piccini, ma anche una grande occasione mancata per poter essere molto di più.

RASSEGNA PANORAMICA
Voto
7.0
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