LEGO Star Wars: The Skywalker Saga Recensione (PlayStation 5) – Il miglior LEGO di sempre

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Dopo l’anteprima, ecco la nostra recensione di LEGO Star Wars: The Skywalker Saga.

Tra tutte le collaborazioni strette tra la casa danese e i vari franchise che hanno segnato gli ultimi 40 anni del cinema di intrattenimento, quella con Guerre Stellari (ci perdonerete se lo chiamiamo ancora così, abbiamo un’età) è stata sicuramente tra le più proficue e longeve. La prima risale infatti al 1999, e tra set di costruzioni a tema, videogiochi dedicati (il primo nel 2005) e apparizioni dei vari protagonisti della saga creata da Lucas nei film LEGO veri e propri, non si è mai fermata.

LEGO Star Wars: The Skywalker Saga si pone l’obiettivo di essere il videogioco definitivo legato alla versione a mattoncini di uno dei franchise più amati e popolari di sempre. Copre infatti tutto l’arco narrativo delle tre trilogie, da The Phantom Menace a The Rise of Skywalker, ma senza disdegnare collegamenti o apparizioni di personaggi dai vari spin-off, come Rogue One, The Clone Wars o The Mandalorian. È utile anche specificare che non c’è alcun riciclo dai vecchi videogiochi di LEGO Star Wars usciti in passato. Tutto il materiale presente in The Skywalker Saga è nuovo di zecca, fresco, ed è davvero tanto.

La prima scelta da fare è quella dell’episodio da cui cominciare a giocare (I, IV o VII)…che è un po’ la stessa che devono compiere i fanatici di Star Wars ogni volta che partono con la maratona di revisione di tutta la saga. Contrariamente che coi film, però, qui la scelta può prescindere dalla qualità (ma i fanatici riusciranno davvero a fare distinzioni?), dato che tutto il materiale è stato filtrato e riesposto attraverso la lente super-ironica tipica dei videogiochi LEGO, e non ci sono differenze significative nello stile, nel tono o nella riuscita dei vari episodi. Insomma, se parliamo di riuscita c’è pure chi ne ha quasi guadagnato dalla rilettura in chiave Traveller’s Tales (sì, parliamo soprattutto del terribile Episode IX, ma non è certo l’unico, basti pensare a quanto un Jar Jar Binks abbia più senso di esistere qui dentro che in Episode I).

Appena si inizia a giocare la sensazione è la stessa, molto piacevole, che si prova ogni qualvolta ci si approccia a un videogioco LEGO. Questo non significa che non ci siano stati cambiamenti o novità, come vedremo più avanti, ma che la natura del titolo appare subito chiara. Il target di questa serie di videogiochi è estremamente ampio, e vuole abbracciare sia i giocatori più piccoli che quelli non particolarmente hardcore o appassionati, interessati principalmente al franchise di turno collegato al gioco. Ne consegue che ci troviamo davanti a un titolo dalle meccaniche e dai controlli semplici e intuitivi, e dove è praticamente impossibile perdere per via di un livello di difficoltà sempre molto basso.

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Questo è necessariamente un problema? No, basta saperlo. Anzi, in un certo senso i titoli Traveller’s Tales sono una manna, perché rappresentano una piccola isola felice per tutta quella fetta di pubblico che voglia giocare a qualcosa di ben fatto insieme ai propri figli/nipoti senza per forza dover ripiegare su console Nintendo. E in tal senso merita sicuramente una menzione la presenza di una modalità cooperativa in split screen.

Ma c’è anche un’altra categoria di persone che difficilmente può resistere al fascino dei giochi LEGO: i completisti. The Skywalker Saga in questo senso è ancora più appetibile, e non solo per la quantità di “roba” (principalmente mattoncini) da raccogliere ma anche per il modo in cui è possibile ottenerla e la varietà delle situazioni proposte. I mondi di gioco, chiaramente ispirati ai pianeti di Star Wars, sono ben 23 (per 45 missioni principali) e composti da hub abbastanza grandi e pieni zeppi non solo di oggetti da distruggere, ma anche di personaggi e attività secondarie.

Per completare al 100% la raccolta di collezionabili nei vari livelli saremo chiamati principalmente alla risoluzione di puzzle ambientali, anche questi mai particolarmente cervellotici, basati sulla distruzione e ricostruzione degli oggetti e delle strutture dello scenario. Per essere risolti, molti enigmi richiedono l’utilizzo di particolari abilità, legate alla classe dei personaggi utilizzabili in game. Attingendo il gioco a tutta la saga, è ovvia la presenza di Jedi, droidi, combattenti armati di blaster e quant’altro, e ognuno di loro ha abilità specifiche con cui risolvere enigmi. Un Jedi può per esempio spostare oggetti con la Forza, mentre i droidi possono interfacciarsi coi terminali per sbloccare porte e piattaforme.

Come accennato, la difficoltà di questi puzzle non è mai particolarmente elevata e vengono sempre forniti chiari indizi visivi su quale tipologia di personaggio serva per risolverli, ma spesso ci sarà impossibile farlo fino a che non avremo sbloccato determinati personaggi o abilità, e sarà quindi necessaria una generosa quantità di backtracking.

Non mancano neanche sessioni di platforming e di arrampicata, o minigiochi di vario tipo, ma in generale è tutto il gameplay a essere abbastanza vario ed eterogeneo, pur nella sua semplicità. L’alternanza tra le varie istanze di gioco ci ha piacevolmente accompagnati per tutta la durata della campagna (almeno 20 ore, molte di più se ci si concentra sul completismo), e insieme alla simpatia delle cutscene di intermezzo ci ha impedito di annoiarci. Nota di merito per i livelli a bordo delle navi spaziali, davvero piacevolissimi da affrontare.

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Sorprendentemente di discreto livello è anche il level design, che talvolta permette un minimo di libertà di approccio e vie alternative alla semplice distruzione del nemico con uno scontro faccia a faccia. Scontri che in ogni caso sono stati migliorati rispetto al passato, sia per quanto riguarda il combattimento ravvicinato che quello a distanza.

I colpi dei blaster restituiscono un buon feeling, non solo sonoro, e hanno effetti differenti a seconda di dove si colpisce l’avversario, con la possibilità di far saltare via gli elmi (che potremo pure raccogliere) nel caso degli Stormtrooper. Il nuovo sistema di coperture inoltre aggiunge un minimo di tattica in più allo scontro, così come la presenza di contrattacchi e di schivate perfette, da effettuare nel giusto istante. Nel corpo a corpo possiamo contare su alcune combo basiche, e l’IA nemica tende a imparare e capire i nostri attacchi se ci fossilizziamo sullo spam di un singolo colpo, costringendoci quindi a variare quantomeno il tasto da premere.

Le varie abilità di combattimento o movimento possono essere migliorate coi mattoncini Kyber raccolti in giro, ma non c’è affatto la necessità di concentrarsi sulla loro raccolta per riuscire a proseguire senza problemi. Le skill quindi sembrano più un surplus da completisti che altro, ma come già detto più volte non bisogna aspettarsi chissà cosa di complesso da LEGO Star Wars: The Skywalker Saga. Il target del gioco lo abbiamo già specificato, e se siete in cerca di sfida o complessità…beh, “questi non sono i droidi che state cercando”. Visto che sono usciti da poco Sifu ed Elden Ring (QUI la nostra recensione), se esigete quei valori da un videogioco forse dovreste rivolgervi a loro.

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Dal punto di vista visivo LEGO Star Wars: The Skywalker Saga è splendido, anche se presenta qualche sbavatura tecnica a livello di prestazioni e di pulizia del codice. È evidente qualche calo di framerate durante le cutscene e ci è capitato di imbatterci in alcuni bug, ma nulla di drammatico, e speriamo possano essere risolti nel tempo. Come ormai di consueto, è possibile scegliere se giocare a 30fps prediligendo la qualità dell’immagine o a 60fps, l’opzione da noi preferita.

La qualità di ambientazioni, illuminazione, set pieces (è proprio il caso di dirlo) e personaggi però è assolutamente indiscutibile, con particolare menzione per i mezzi e le astronavi, praticamente identici alle versioni LEGO reali che un po’ tutti teniamo sulle mensole a casa (ammettetelo, soprattutto voi ultratrentenni!). Anche lo stile di animazione, molto particolare, è splendido e quasi indistinguibile dai divertentissimi film usciti al cinema. Sono cristallini insomma la cura e l’amore riposti in ogni aspetto che riguardi la realizzazione del titolo, sicuramente lo sforzo più grande nella carriera di Traveller’s Tales sia dal punto di vista della quantità che della qualità.

Ultima nota di merito per il sonoro, coi suoi suoni inconfondibili e presi di peso dalle versioni cinematografiche, così come le musiche leggendarie di John Williams. Il doppiaggio in italiano è presente, ma la qualità è così così, anche perché modifica inspiegabilmente alcune delle frasi più iconiche della saga (problema più che sufficiente a causare un’ischemia ai fan più estremisti). Nel complesso abbiamo preferito quello in originale, più incisivo e divertente.

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Tirando le somme, LEGO Star Wars: The Skywalker Saga è davvero quello che ci si aspettava e che era stato promesso dal team: il gioco LEGO migliore e più grande di sempre, nonché una deliziosa e completa rilettura della Saga per antonomasia. Riesce pienamente a omaggiare l’universo di Star Wars in chiave parodistica e umoristica, offrendo al tempo stesso tantissimo contenuto di buona qualità e un notevole miglioramento in tutto quello che concerne il gameplay rispetto ai giochi del passato.

Certo, il titolo è molto semplice sia da portare a termine che nelle sue meccaniche, e non potrà soddisfare alcune tipologie di videogiocatore più hardcore o in generale poco interessate al franchise Disney (fa quasi male non poter più dire “Lucas”). Si potrebbe discutere ore su quanto avrebbe giovato un ipotetico selettore di difficoltà, magari ben calibrato per offrire tipologie di esperienza diverse, ma non possiamo strapparci i capelli se un videogioco vuole semplicemente essere adatto a tutti, allo stesso modo in cui non dobbiamo farlo quando un videogioco sceglie al contrario di essere molto impegnativo. Il mercato è grande, e c’è spazio per tutti quanti.

In tale ottica, LEGO Star Wars: The Skywalker Saga è davvero un gioiellino, consigliato ai fan, ai completisti e ancora di più a chiunque abbia in giro per casa qualche giovane Padawan da iniziare al videogioco o alla storia di fantasia più discussa, nel bene e nel male, di tutti i tempi. Dopo la Bibbia.

RASSEGNA PANORAMICA
Voto
8
lego-star-wars-the-skywalker-saga-recensione-ps5LEGO Star Wars: The Skywalker Saga è un gioco fatto per venire incontro a un'ampia fascia di giocatori, con particolare attenzione ai più piccoli e ai meno virtuosi del pad. Però è anche fatto davvero bene, con tantissimo contenuto, uno stile visivo irresistibile e un gameplay molto vario e divertente, pur nella sua semplicità. È anche il Paradiso dei completisti e una deliziosa rilettura in chiave parodistica della Saga per antonomasia. Sono ben poche insomma le persone a cui lo sconsigliamo.