Il dato emerge da una intervista concessa da Neowiz a Videogames. Era apparso in alcune delle prime immagini promozionali del gioco ispirato dalla storia di Pinocchio di Carlo Collodi. Un pupazzo appeso con una corda al collo e dal quale pendeva una insegna: APAB. Sebbene i dubbi circa i possibili significati dell’acronimo fossero quasi pari a zero, a spazzarli via del tutto ci ha pensato Ji-Won Choi, director di Lies of P, che a Georgina Young ha svelato cosa significasse quel cartello e perché sia stato rimosso.
La giornalista afferma di esser stata colta dal dubbio, condiviso dall’editor della sua testata, di avere semplicemente immaginato quel cartello di cui esistevano pochissime prove fotografiche e comunque indisponibile nella demo di Lies of P distribuita nelle scorse settimane.
Dopo alcune domande di rito, Young, che ha avuto modo di parlare con Choi pochi giorni prima di Gamescom, ha chiesto al direcor delucidazioni in merito. Stando al racconto della giornalista, questi avrebbe sorriso e confermato il sospetto; APAB stava effettivamente per All Puppets are Bastards, un richiamo nemmeno troppo velato al più famoso acronimo ACAB.
Won Choi conferma che lui e il suo team avevano in mente di inserire quel piccolo dettaglio come richiamo alla lore e alla trama del gioco (che prevede la rivolta dei burattini contro gli umani che li hanno creati, questo l’incipit). Successivamente, dopo alcune valutazioni, Neowiz ha deciso di rimuovere il riferimento e sostituirlo con un meno fraintendibile “Purge Puppets”.
Lies of P è atteso su PlayStation 5, Xbox Series X, PC e Game Pass a partire dal 19 settembre 2023. Il gioco arriverà anche sulla vecchia generazione: PlayStation 4 e Xbox One. Da poco la conferma di una edizione per Mac, anch’essa attesa al lancio.