Limbo è senza dubbio un gioco molto particolare, sia nel gameplay sia nello stile grafico. Pubblicato la prima volta nel 2010 tramite Xbox Live, è stato nel corso degli ultimi anni lanciato anche per molte altre piattaforme fino ad arrivare gratuitamente per tutti i membro PlayStation Plus. Durante tutti questi anni i giocatori hanno continuato a formulare teorie sulla storia del protagonista e sul significato del gioco mentre il Game Director Arnt Jensen mantiene il silenzio. Jensen si è infatti limitato a confermare che la bambina che compare a un certo punto del gioco è effettivamente la sorella del protagonista, nulla di più.
I fan hanno senza dubbio scovato moltissimi dettagli sul gioco. Diverse comunità hanno intavolato discussioni a riguardo e ci sono diverse teorie in circolazione.
Se non ci avete ancora giocato e non volete spoiler, non leggete oltre!
Acune teorie sono particolarmente depressive o inquietanti, a partire dalla consapevolezza che molto probabilmente…
Il protagonista della storia è morto:
Il titolo viene presentato con questa frase: “Incerto del destino di sua sorella, un ragazzo entra nel Limbo”. Il Limbo, come molti già sanno, è spesso associata al concetto cattolico di purgatorio e rappresenta una fase di incertezza dell’anima dopo la morte: non adatta al paradiso ma nemmeno all’inferno, l’anima che viene accolta nel Limbo non potrà fare altro che attendere il giudizio di Dio (nello specifico nel caso dei bambini il Limbo, che rappresenta un’incertezza teologica nella religione cattolica, è un luogo dove vengono accolte le anime innocenti dei bambini morti non battezzati). Basandoci su questo sembra quindi ovvio che il ragazzo sia morto. Per quanto riguarda il finale del gioco ci sono due diverse scuole di pensiero: i più ottimisti pensano che il ragazzo riesca finalmente a fuggire dal Limbo e tornare nel mondo dei vivi, ma alcuni sostengono che sia molto improbabile. Lo stato della sorellina è un altro punto fondamentale di attenzione da parte dei fan, che purtroppo sembrano più o meno tutti d’accordo nel pensare che…
Anche la sorella sia morta:
In effetti sembra piuttosto evidente che fratello e sorella siano entrambi morti. Guardando la schermata finale con attenzione (trovate la scena nell’immagine qui sotto) si può notare qualcosa di particolare prima del fade to black: si vedono delle mosche, insetti spesso associati alla decomposizione. La scena in generale sembra rappresentare l’abbandono: l’erba è alta, diverse mosche svolazzanoa e il ramo dell’albero è rotto e coperto di muschio. La scala di corda sta cadendo a pezzi e tutti questi dettagli portano alla conclusione che…
Entrambi i bambini sono morti cadendo dalla casa sull’albero:
Sarebbe la spiegazione più semplice dato che entrambi si trovano lì sotto, e spiegherebbe anche il motivo del ritorno a quella scena una volta finito il gioco. Secondo questa teoria il gioco inizia letteralmente dove i bambino sono morti; questa è la prima teoria sulla morte del protagonista e della sorella, mentre la seconda dice…
Che sono entrambi morti in un incidente d’auto:
Queste teoria, leggermente meno diffusa, si appoggia sulla scena di rottura del vetro. C’è infatti chi la interpreta come la rottura di un parabrezza d’auto durante un incidente e chi appoggia questa teoria fa riferimento anche ai diversi componenti meccanici e ingranaggi che si trovano durante il gameplay, che ricordano parti di motori. Ma anche se entrambi i bambini sono morti, c’è chi crede che…
La sorella non sia consapevole di essere morta:
Qualcuno inizialmente pensava che la sorella fosse viva, dato che i suoi occhi non sono luminescenti. Per quanto sia lecito pensare che lei esista in uno stato diverso da quello del protagonista, non sembra saggio pensare che in realtà lei sia viva: in una fase iniziale del gioco compaiono dei ragazzi che cercano di uccidere il protagonista e anche i loro occhi non sono luminescenti. Gli occhi luminosi potrebbero essere una semplice scelta stilistica per consentire al giocatore di riconoscere con facilità il personaggio principale all’interno del’ambiente… O forse la sorella non sa di essere morta. C’è chi crede che la bambina realizzi di essere morta solo verso la fine, quando decide di raggiungere il fratello nell’aldilà.
Un’altra teoria terrificante sostiene invece che la sorella sia in realtà ancora viva e che il fratello stia cercando di ucciderla dal mondo dei morti. Questa teoria è in effetti particolarmente agghiacciante e inverte i ruoli: i ragazzi che attaccano il bambino sarebbero non più i cattivi ma i buoni, che cercano di impedire al malvagio protagonista di completare la sua diabolica missione. Ma andando oltre le cause della morte, perché il ragazzo si trova ad affrontare un percorso tanto complicato e difficile? Alcuni fan hanno ipotizzato che…
Il bambino ha vissuto una vita di traumi e/o abusi:
Gli ostacoli potrebbero rappresentare le paure e i traumi del bambino (ad esempio la paura dei ragni, la paura dei bulli che lo maltrattano, la paura di annegare). Non è da escludere che durante la vita il bambino sia stato portato via dalla sua casa in una zona rurale per trasferirsi in città, dove non aveva amici. Alcuni fan hanno interpretato i diversi livelli come fasi della vita del bambino, e c’è chi ipotizza che in realtà non sia un bambino morto ma un uomo morto, che in questa fase rivive diverse fasi della sua vita. La maggior parte dei fan pensa che il ragazzo debba riconciliarsi con i suoi ricordi o superarli per uscire dal Limbo, e la sorella è connessa a tutto questo – i due devono ritrovarsi per poter andare avanti. Questa linea di pensiero rappresenta un finale “positivo” (per quanto possibile): i corpi in decomposizione che si vedono alla fine del gioco rappresenterebbero semplicemente dei gusci vuoti, perché le anime sono finalmente ascese vero la pace eterna. Un’altra teoria però sfortunatamente conclude che…
Il ragazzo è bloccato nel Limbo per sempre e il finale è un trucco:
Vicino alla fine del gioco esiste un falso finale dove si vede il ragazzo che sta per riunirsi alla sorella. Sfortunatamente non succede e questa è una delle basi della teoria che la sorella alla fine rappresenti solo l‘inizio di una nuova fase di Limbo da attraversare oppure che, ancora peggio, si ritrovi esattamente all’inizio del gioco in una ripetizione eterna del percorso.
La sorella in questa teoria potrebbe essere semplicemente un’illusione della mente del bambino, che continuerà per sempre ad attraversare l’oscurità di un Limbo pieno di paure, guidato dall’immagine della bambina senza mai essere capace di raggiungerla.
Voi cosa ne pensate? Qualunque sia la verità, una cosa è certa: in cinque anni dalla sua pubblicazione Limbo è riuscito, nonostante la grafica piuttosto semplice, a conquistare diversi giocatori non solo grazie alle ambientazioni suggestive ma anche grazie al mistero che si cela dietro la sua storia.
Fonte: kotaku