Little Briar Rose – Hands On

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Tanti principi azzurri

Nonostante le meccaniche non brillino per chissà quale inventiva, con impossibilità di combinare tra loro più oggetti, di lanciarsi in linee di dialogo alternative con i nostri interlocutori o di interagire più a fondo con l’ambiente circostante, Little Briar Rose mescola così spesso le carte in tavola da non risultare mai eccessivamente tedioso o ripetitivo. Possiamo dire con certezza che ogni scenario nasconde anche enigmi di logica e veri e propri mini-giochi, oltre al classico “utilizza un oggetto su un altro oggetto fin quando non trovi la combinazione giusta”.

Capiterà quindi di trovarsi a risolvere labirinti, a decifrare le curiose richieste di confusi figuri e tante altre cose che, in un modo o nell’altro, vivacizzano il ritmo e ci ricordano come una buona avventura possa tranquillamente concedersi momenti sopra le righe senza però mancare l’obiettivo principale. Ad esempio, tra una discussione e l’altra, è possibile ritrovarsi a costruire una casa ispirandosi ai criptici consigli dei datori, trasformarsi in sarti e preparare il vestito adatto per un ballo fatato o seguire le assurde istruzioni di un cuoco nevrastenico per metter su la ricetta perfetta. Nulla di trascendentale, ma un buon palliativo che in più di un’occasione allontana nel migliore dei modi l’ombra della monotonia.

Ma il nostro principe è un vero ganzo, uno sforzo minimo ed è subito fuori da ogni scomoda situazione. Scusate, abbiamo detto “principe”? Intendevamo “principi”. Totalmente a sorpresa, infatti, il protagonista non si rivelerà essere uno solo. Inimicatevi qualcuno, fallite un rompicapo particolarmente vitale e, senza mezzi termini, andrete incontro a un destino crudele. Il baldo giovane verrà così sostituito da un secondo protagonista, differente tanto nell’aspetto quanto nel nome, e così via all’infinito. Fortunatamente, una fatina ragguaglierà ogni nuovo arrivato sugli avvenimenti passati, ed in men che non si dica il principe sostitutivo potrà prendere il posto del suo predecessore, ereditandone anche ogni oggetto in inventario. Un peculiare concetto di Game Over che non incide in alcun modo su gameplay o racconto in generale, ma che comunque riesce ad aggiungere un po’ di pepe al tutto. Certo, qualche ripercussione c’è anche, ma non vogliamo rovinarvi la sorpresa.

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Nonostante le meccaniche non brillino per chissà quale inventiva, Little Briar Rose mescola così spesso le carte in tavola da non risultare mai eccessivamente tedioso o ripetitivo.

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