Fondo di bicchiere
Ciò che più colpisce in Little Briar Rose è, indubbiamente, il comparto grafico. Gli sviluppatori hanno infatti puntato, fin dall’inizio, a uno stile che in qualche modo richiamasse le fiabe che ci hanno accompagnati fin da piccoli. Mettendo momentaneamente da parte La Bella Addormentata, è impossibile non notare somiglianze con la spettacolare introduzione de La Bella e la Bestia. Ricordate la coloratissima vetrata con la quale il narratore ci introduceva al protagonista e all’incantesimo che lo aveva colpito? Ecco, ora immaginatela in movimento.
Un’idea che vince ma, soprattutto, convince. Trovare un compromesso tra la ricchezza visiva di un’arte così arzigogolata e la chiarezza di un ambiente che non può e non deve confondere troppo, è un risultato più unico che raro. Little Briar Rose è una scommessa pericolosa che, a differenza di tanti suoi concorrenti, è riuscita a offrire un’esperienza piacevole per tutti i sensi senza mai finire per destabilizzare. Qualche riserva sul sonoro, considerato come la traccia audio in background sia una sola e anche ripetuta all’infinito, ma niente che mini chissà quanto la qualità generale.
Trovare un compromesso tra la ricchezza visiva di un’arte così arzigogolata e la chiarezza di un ambiente che non può e non deve confondere troppo, è un risultato più unico che raro.