Little Nightmares – la recensione

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Agire di soppiatto e con intelligenza

Come dicevo, il titolo sviluppato da Tarsier Studios si mette in luce grazie alla direzione artistica e ai suoi effetti visivi. In un certo senso potremmo definire “burtoniano” lo stile di Little Nightmares anche se, volendo esser puntigliosi, si avvicina più a quello dei lungometraggi dello studio d’animazione LAIKA, come Coraline e ParaNorman. Il gioco segue il viaggio di una gracile creaturina di nome Sei, un folletto oserei dire, che dopo essere stata rapita viene fatta prigioniera su una sorta di resort subacqueo conosciuto come “Il Maw”. L’obiettivo è chiaramente quello di uscirne viva, evitando gli squilibrati e ostili dipendenti che vi abitano. Un’impresa tutt’altro che semplice: stiamo parlando infatti di un platform ricco di puzzle ambientali, senza la risoluzione dei quali è impossibile progredire. Mi sono dunque armato di tanta pazienza, cercando di farmi strada lungo i bui anfratti di quel luogo lugubre, attraversando alte scalinate, umide prigioni e insidiose cucine. Il gameplay è immediato e per prendere confidenza con i controlli ci vuole un attimo, ma richiede un minimo di abilità pad alla mano nelle fasi di platforming vere e proprie – per esempio quando bisogna effettuare salti previa rincorsa, cercando di aggrapparsi a una superficie distante.

Little Nightmares può contare su una narrazione non convenzionale.

A parte questo non c’è nulla di complicato nei comandi. Sei non ha armi e intorno a sé vede un mondo grandissimo. Le sedie sono alte, i letti sono alti e le maniglie delle porte sono alte. Tutto ciò su cui può fare affidamento è un piccolo accendino, che le consente di farsi luce nelle zone più buie e poco altro. Il resto vien giocando, nel senso che Little Nightmares introduce il giocatore con il giusto ritmo ai pericoli e alle insidie che gli si parano davanti. Le fasi platform, comunque, non vengono intervallate soltanto dagli intricati puzzle ambientali, ma anche da sequenze stealth. Non solo bisogna spostare sedie o aprire cassetti per raggiungere un interruttore utile a togliere la corrente, per esempio, ma spesso bisogna stare attenti a non farsi individuare da nemici o trappole. A un certo punto sono stato costretto a nascondermi da un grottesco cuoco che armeggiava in cucina, arrivando a capire che la strada migliore da prendere era quella che, strisciando sotto i tavoli, mi avrebbe condotto sulla cima degli scaffali. Il tutto evitando le bottiglie di vino e olio che, facendo rumore, avrebbero destato l’attenzione del bestione pronto a farmi diventare il suo prossimo pasto (o comunque a catturarmi).

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RASSEGNA PANORAMICA
Voto
7.5
little-nightmares-la-recensione<strong>PRO</strong> <BR> Comparto tecnico impeccabile. <BR> Grande atmosfera. <BR> Gameplay immediato. <BR> Puzzle e fasi stealth efficaci. <BR> <strong>CONTRO</strong> <BR> Sarebbe stata gradita qualche ora in più. <BR> Alcune sequenze richiedono una certa manualità. <BR>