Little Nightmares – la recensione

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Un platform inquietante

Il livello di difficoltà è crescente e la sfida si fa via via più dura con l’incedere degli enigmi. I puzzle mettono il giocatore davanti a situazioni che lo portano a pensare in modo creativo e riuscire a risolverne uno particolarmente ostico gratifica parecchio. Per esempio, mi sono trovato a dover spingere dei salumi in una macchina che produce salsicce al fine di utilizzarle come liana per raggiungere una superficie elevata. Arrivare a certe conclusioni non è sempre facile e può capitare di trovarsi smarriti per parecchio tempo in una stanza senza sapere cosa fare (magari qualche suggerimento facoltativo sarebbe stato gradito), pur avendo talvolta la soluzione sotto il naso. Ho cercato di aprire tutti i cassetti e afferrare ogni appiglio presente in una fredda camera delle prigioni capendo soltanto dopo diversi minuti che ogni superficie era stata messa lì per distrarre il giocatore, e che sarebbe bastato schiacciare una mattonella nascosta del pavimento per aprire la porta bloccata. Gli enigmi di Little Nightmares, in sostanza, sono fatti di interazioni elementari ma intelligenti.

Il gameplay è immediato e per prendere confidenza con i controlli ci vuole un attimo.

Per certi versi il gioco mi ha ricordato il bellissimo Inside, o Limbo, dove avevo la sensazione che l’efficacia degli enigmi aumentasse grazie allo stile dark, e a tratti spaventoso, con cui erano realizzati personaggi e ambientazioni. Mi spiego meglio. Nella sequenza della cucina, di cui ho parlato sopra, trovare il modo per progredire e raggiungere la stanza successiva non era semplice soprattutto per via della presenza del cuoco. Metteva tensione. Arrampicarsi sui tavoli o nascondersi dietro delle coperture erano azioni interrotte dalla costante indecisione di avanzare o restare sul posto ancora qualche secondo, al fine di non farsi beccare in flagrante: d’altro canto, vedere quel bestione affrettare un grosso pezzo di carne pronto per essere servito a cena lasciava intuire la fine che avrei fatto nel caso in cui mi avesse scoperto. Certo, non sto parlando di un livello di suspense e paura à la Outlast o Amnesia, ma il fatto di sentirsi impotenti per via della piccola statura di Sei davanti ai massicci dipendenti che popolano il Maw fa vivere una costante inquietudine. Il senso di ansia e disagio è amplificato in maniera sorprendente dalle immagini: corpi che pendono dai cappi, carni putride, armadi scricchiolanti e creature viscide arricchiscono con stile le cupe stanze e gli angusti corridoi, e la tensione nel cercare di evitare le grottesche creature che vogliono catturare la piccola protagonista è sempre palpabile.

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RASSEGNA PANORAMICA
Voto
7.5
little-nightmares-la-recensione<strong>PRO</strong> <BR> Comparto tecnico impeccabile. <BR> Grande atmosfera. <BR> Gameplay immediato. <BR> Puzzle e fasi stealth efficaci. <BR> <strong>CONTRO</strong> <BR> Sarebbe stata gradita qualche ora in più. <BR> Alcune sequenze richiedono una certa manualità. <BR>