Loot Box: per la UK Gambling Commission non sono gioco d’azzardo

Microtransazioni

Gioco d’azzardo sì? O gioco d’azzardo no? Il tema sono ovviamente le “loot box“, le casse del loot implementate all’interno dei videogiochi. Argomento molto dibattuto di questi tempi, con un vero e proprio caso che ha travolto in primis Star Wars Battlefront II, ma anche titoli come Overwatch che fanno un qualche uso di questa meccanica basata su microtransazioni. Secondo la Belgian Gaming Commission si tratterrebbe effettivamente di una forma di gioco d’azzardo, da mettere al bando. Ovviamente in quei casi in cui dal contenuto casuale delle loot box dipenda l’effettività possibilità per il giocatore di progredire nel gioco. E pure nelle Hawaii degli esponenti politici si sono schierati contro le loot box, giudicandole uno strumento finalizzato ad approfittarsi dei più giovani.

Diversa invece la posizione della U.K. Gambling Commission, che ha emesso un comunicato in cui afferma che per la legge inglese le loot box non sarebbero da considerare “gioco d’azzardo”. In particolare la linea di demarcazione sarebbe rappresentata dal fatto che gli oggetti ottenibili in modo casuale tramite il meccanismo delle loot box possano essere considerati una valuta virtuale (e quindi denaro) oppure convertibili in denaro. Se invece questi oggetti (pur acquisiti con denaro reale) sono poi confinati ad essere utilizzati dentro il gioco stesso e non possono essere riscossi e/o convertiti in denaro allora non si prefigurerebbe la definizione di “gioco d’azzardo”. E la legge non permetterebbe di intervenire in alcun modo. Il comunicato sottolinea però come, a causa delle loot box, il confine tra videogioco e gioco d’azzardo si stia facendo sempre più sfumato.

Sicuramente la questione avrà altri strascichi. E di loot box continueremo a sentir parlare ancora a lungo!

Fonte: Polygon