Mass Effect Andromeda e doppiaggio italiano: la parola al team di localizzazione dei primi 3 episodi

mass effect andromeda

Mass Effect: Andromeda non avrà il doppiaggio italiano: la notizia, ormai ufficiale, ha velocemente fatto il giro dell’intera penisola. Tra l’ovvio disappunto dei fan e i tanti dubbi che permeano la questione, cerchiamo infine di fare chiarezza su cosa possa essere realmente andato storto.

A parlarcene è Emanuele Scichilone, Executive Localization Director di Synthesis, società che si è occupata della localizzazione dei precedenti giochi di Mass Effect.

Attualmente, non dimentichiamolo, la rete è stracolma di lamentele e petizioni che, in un modo o nell’altro, tentano disperatamente di raggiungere le orecchie di Electronic Arts.

Dopotutto, l’intera trilogia di Mass Effect fu a suo tempo interamente tradotta in italiano, e il doppiaggio era compreso nel pacchetto. Da allora, cos’è cambiato perché il team di sviluppo sia sia ritrovato costretto a un dietro front?

“Credo siano due fattori principalmente collegati fra loro”, ha infatti detto Scichilone, in risposta a una nostra domanda…

“In primis, alcuni generi di giochi stanno diventando sempre più voluminosi e complessi in termini di contenuti, quindi inevitabilmente aumentano i tempi di realizzazione e i costi di localizzazione, con più testi da tradurre e più audio da registrare”.

“Due: semplicemente, per i giochi davvero molto grossi crediamo che i publisher facciano valutazioni economiche più precise sul numero di copie che potranno essere vendute in relazione ai costi necessari per realizzarne una versione localizzata”.

“È importante tuttavia ricordare che non parliamo solo dei costi della traduzione e del doppiaggio, ma anche di testing linguistico e funzionale, di spese d’integrazione da parte degli sviluppatori, eventuale marketing aggiuntivo (campagne pubblicitarie, attori più o meno famosi..), e così via”. 

Se non è il publisher a voler stanziare un doppiaggio italiano, allora quante possibilità ci sono che possano farlo gli appassionati, magari tramite crowdfunding?

“Il crowdfounding dovrebbe essere proposto da chi produce il gioco e dovrebbe coprire non solo i costi di registrazione, ma anche quelli di implementazione di cui sopra”. ha poi concluso.

Non mi pare che i publisher più importanti abbiano mai provato a sondare questa possibilità e non sappiamo se accetterebbero, anche se non sarebbe male proporgliela”.

Purtroppo, almeno finché il titolo non arriverà sugli scaffali, Synthesis è impossibilitata a divulgare ulteriori informazioni sul gioco o sui progetti futuri della software house.