Master Detective Archives Rain Code: “Come lacrime nella pioggia!” – Recensione Nintendo Switch

Master Detective Archives Rain Code Recensione Nintendo Switch 10

Abbiamo avuto modo di giocare Master Detective Archives: Rain Code su Nintendo Switch. Buona lettura con la nostra recensione!

La pioggia è uno dei protagonisti assoluti di Master Detective Archives: Rain Code e dopo averlo giocato, abbiamo capito perché gli autori ne abbiano voluto far menzione proprio nel titolo. La pioggia evoca emozioni contrapposte, ma nell’arte è spesso definita come un agente allegorico che lava lo sporco dell’anima o della mente. Ma in Rain Code, diventa un filtro tra realtà e apparenza.

La trama inizia nello sgabuzzino di una stazione dove il protagonista Yuma, detective in erba, si ritrova a fare i conti con un’amnesia e uno shinigami fin troppo su di giri. L’unica cosa che ricorda è che deve prendere un treno con destinazione Kanai Ward e riunirsi coi i migliori agenti investigativi del mondo. Ma subito capisce che qualcosa non va e la situazione degenera con l’omicidio di tutti i passeggeri e ritrovandosi a dover affrontare un’accusa di omicidio plurimo.

Da qui, Master Detective mette in campo una serie di artifici narrativi che ci consentiranno di capire il mondo di Kanai Ward, una città-stato in mano all’Amateratsu Corporation che ne controlla ogni ganglio e anfratto. Il giovane Yuma si troverà a dover far fronte a una serie di omicidi da risolvere in qualità di detective in prova con il valido aiuto di altri componenti della Agenzia Investigativa Notturna, ma le cose prenderanno una bruttissima e inquietante piega.

La scrittura di questa avventura presenta temi molto maturi, non scontati e spesso si sofferma sul tema della ricerca della verità e sulla dicotomia tra giustizia ed etica. Sebbene si serva di un incipit piuttosto abusato, “lo smemorato“, anche la caratterizzazione di molti dei personaggi di contorno appaiono essere presi a piè pari dalla tradizione anime e manga. In realtà, la qualità della scrittura tradisce questa estetica generale e di conseguenza può essere relegata a mero vezzo di gusto, che a sintomo di scarsa profondità nella trattazione dei temi trattati.

In particolare spicca l’irriverente personalità della Shinigami che ci farà da assistente e si caratterizza di un ventaglio di reazioni, risposte e riflessioni che vanno dal serio e il faceto in men che non si dica. Ma resta il personaggio che rimette sulla retta via l’eroe che perde la bussola del proprio ruolo. Insomma, per quanto l’avventura sia piuttosto lineare nel suo svolgersi, la trama non lascia spazio a noia o cali di ritmo importanti e resta sempre interessante da seguire, offrendo turning point di trama gestiti con buona competenza. Il comparto estetico è curato e si adatta a i vari contesti presenti in game.

Come già anticipato in precedenza, il gameplay complessivo si incarna in una avventura piuttosto guidata che lascia poco spazio a divagazioni dalla trama principale, se non per seguire le missioni secondarie sparse per la mappa. Nello specifico le azioni da compiere sono gestite in serie, dove si invita il giocatore a esplorare le scene del crimine nella loro totalità, impedendo di uscire dall’area se non dopo aver trovato tutti gli indizi utili.

Questa fase iniziale, vede l’esercizio dei cosiddetti Forti forensi cioè dei poteri specifici con cui è possibile approfondire modus operandi, ricostruzioni della scena del crimine e ogni investigatore ne possiede di specifici. Sfortunatamente, non è possibile scegliere con chi seguire un caso, ma il party viene imposto come parte della trama dal gioco stesso, ciononostante il tutto viene corredato da dialoghi sempre interessanti e approfondimenti riguardo il caso o il personaggio che vi viene assegnato.

Dopo questa ricognizione, si passa al regno dei morti ovvero un dungeon chiamato “Il Labirinto dei Misteri“, luogo mistico deputato alla analisi del caso e alla ricostruzione dei fatti: qui dovrete affrontare delle vere e proprie battaglie contro le proiezioni spirituali dei sospettati basate sulle supposizioni e prove con la quale combattere le affermazioni mendaci o svianti. In questi combattimenti l’abilità richiesta è quella di capire velocemente a cosa e come rispondere alle varie affermazioni che vi verranno letteralmente scagliate addosso. Nonché un minimo di coordinazione nel schivarle correttamente quando non necessarie per risolvere positivamente lo scontro.

A questo si deve aggiungere un semplice sistema di gestione e sblocco abilità che consente di avere più punti vita, meno risposte durante le battaglie e più tempo per risolvere i minigiochi come gli inseguimenti che completano la fase di individuazione del colpevole. Ovviamente sono presenti sezioni dedicate alla descrizione di personaggi, raccolta dialoghi e la consultazione delle mappe di gioco. Queste ultime rappresentano zone diverse e possono essere raggiunte a piedi o tramite il trasporto pubblico quando sbloccate nel corso della run di gioco. Il level design si esplica nella gestione di una struttura open map, la cui esplorazione resta piuttosto basilare ma curata esteticamente che conferisce quel senso di città depressa dalla costante pioggia che oscura il cielo da ogni tipo di luce naturale. Sono presenti i sottotitoli in italiano.

Master Detective Archives: Rain Code è un’ottima avventura investigativa che pone temi maturi con una buona scrittura e una gestione dei punti di svolta ben organizzata. La risoluzione dei casi diventa il filo da seguire per scoprire trame ancor più oscure e ben poco immaginabili. Il gameplay si mette al totale servizio della sceneggiatura e offre un combat system bastato più sulla riflessione delle informazioni acquisite durante le indagini e , proprio per questo, avremmo preferito una maggiore libertà nello scegliere quale companion potesse essere più adatto per aiutarci nella ricognizione delle scene del crimine. Ciononostante, resta una avventura godibile sopratutto nella parte narrativa e nel porre scenari criminali interessanti che pongono spunti di riflessione non di poco conto.

RASSEGNA PANORAMICA
Voto:
8
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