La galassia è sulla cintura di Orione
Fin dai primi momenti, il nuovo Master of Orion vuole strizzare l’occhio a tutti coloro che giocarono i precedenti tre capitoli anni orsono, ripresentando un’interfaccia grafica sobria, senza troppi fronzoli e molto funzionale. Come accade per la maggior parte dei giochi di questa categoria, prima dell’avvio di una nuova partita vi è la necessità di impostare vari parametri, tra i quali il numero di avversari, le condizioni di vittoria, il grado di sviluppo tecnologico iniziale, l’anzianità della galassia che andremo a popolare e così via. Interessante è senza dubbio la possibilità di creare una propria razza, evitando così di selezionare per sé una delle 11 disponibili, ognuna delle quali dotata di bonus, malus ed eccellenze uniche per la sua particolare specie. Nella scelta abbiamo a nostra disposizione insettoidi alieni dotati di un’esagerata capacità riproduttiva, xenomorfi hi-tech totalmente votati al progresso tecnologico, guerrieri spaziali che potrebbero far impallidire il Krogan più scorbutico e, chiaramente, i nostri discendenti umani, ormai assurti al cielo per conquistare le stelle.
Uno degli elementi più peculiari di Master of orion è la possibilità di scegliere la propria razza.
Come sempre in questi casi, il gioco comincia concedendo al giocatore un solo pianeta, una colonia iniziale situata in uno dei tantissimi sistemi solari che compongono la galassia che ospiterà la partita che andremo a giocare. Attraverso un classico pannello riassuntivo, simile a quello già visto in ogni Civilization, è possibile gestire l’insediamento planetario decidendo come sfruttare la forza lavoro distribuendo la popolazione tra sviluppo tecnologico, produzione di cibo e produzione industriale, assegnare la costruzione di nuovi edifici o unità e visionare le caratteristiche del pianeta; importantissima in Master of Orion è infatti la scelta di quali corpi celesti colonizzare, selezione che può essere effettuata osservando le “statistiche” dei pianeti: bioma (da totalmente ostile a “Gaia”, una sorta di super-Terra dotata di un ambiente perfetto per una colonia), presenza di minerali (utili per accelerare la produzione), grandezza (più un pianeta è grande e maggiore sarà la popolazione che può ospitare), gravità ed eventuale presenza di “fattori speciali”, come risorse uniche o artefatti, in grado di aumentare la ricerca scientifica dei nostri abili scienziati galattici.