Max Verstappen ha coronato, nella domenica del 6 aprile, un capolavoro iniziato con quella pole impressionante che ha lasciato spiazzato tutto il paddock, McLaren su tutti, e che è culminato con una vittoria mai davvero in dubbio. A qualche ora da quella prova di forza schiacciante, è emerso che parte del successo e della ‘rinascita’ di una RB21 problematica risiede in un asset vitale, un asset scelto proprio da Verstappen nel lontano 2022: Rudy van Buren, pilota che si occupa del simulatore ufficiale Red Bull e che, prima delle qualifiche, ha suggerito dei cambiamenti che si sono rivelati vitali.
Rudy van Buren è un nome sicuramente sconosciuto ai più, ma non agli appassionati di simracing che seguono la scena competitiva. Nato nel 1992, Van Buren si è cimentato nel karting senza purtroppo trovare quello sbocco che gli consentisse di fare carriera nel motorsport, una disciplina dai costi importanti. Nel 2007 ha quindi deciso di spostarsi nel simracing, diventando nel tempo una delle figure chiave di questa disciplina virtuale e permettendogli di lavorare prima per McLaren e poi, successivamente, per il Team Redline, dove milita anche Max Verstappen.
Ed è proprio Max Verstappen che ha spinto nella candidatura del suo connazionale al ruolo di pilota per il simulatore Red Bull, nonostante a conti fatti non abbia mai davvero guidato una vettura di Formula 1. La sua esperienza si ferma alle Porsche 911 Carrera Cup, auto veloci e impegnative, ma molto lontane da una vettura Formula di qualsiasi tipo. Nonostante ciò, la sua propensione per testare ogni minimo particolare dell’assetto, unito a un talento smisurato, ha permesso a Rudy di dare ragione alla scommessa di Max.
Già durante i test della RB20, Max Verstappen incensò il lavoro di Van Buren. “Guarda. Rudy, insieme a una cerchia di altri sim driver, si cimentano dalla più piccola rifinitura dell’assetto alla più folle. Lui le prova tutte. Solitamente, quando arrivo al simulatore è già tutto a posto. Devo solo occuparmi dei dettagli”, commento Max Verstappen un anno fa. Queste lodi sono arrivate, recentemente, anche da Christian Horner, Team Principal di Red Bull.
Come riporta Motorsport.it, Horner ha fatto sì i complimenti a Max Verstappen, ma allo stesso tempo ha anche elogiato il lavoro svolto dai tecnici dopo le prime, problematiche, due sessioni di prove libere. L’attività svolta dai piloti del simulatore tra le FP2 e le FP3 hanno portato i tecnici a ribaltare totalmente l’assetto dell’auto, permettendo così a Verstappen di esprimere il suo enorme talento e fare un regalo gigantesco a Honda in occasione di quello che è stato l’ultimo GP del Giappone per il duo Red Bull-Honda.
Questa vittoria rafforza anche la causa di Max Verstappen, impegnato da anni nel far sì che il sim racing ottenga la serietà che merita. Il suo rispetto verso i simracer (e il simracing) non è mai stato un segreto e il quattro volte Campione del Mondo ha già permesso a dei sim driver di trovare posto nel suo team GT3, creando un legame virtuale-reale molto simile a quello visto con Gran Turismo e il recente debutto di Igor Fraga, pilota della GT World Series che è finito a correre nel campionato Super Formula giapponese, uno dei due campionati di punta del motorsport nipponico, nonché il secondo campionato più veloce al mondo (dopo la Formula 1, ovviamente).
Fonte: Motorsport.it