Microsoft e Activision Blizzard, stando a quanto riferito da alcune persone coinvolte nelle trattative, avrebbero incontrato questa settimana l’organo di controllo dell’antitrust del Regno Unito.
L’incontro è stato organizzato per discutere ed elaborare proposte incentrate sulle preoccupazioni che l’accordo di acquisizione da 69 miliardi di dollari di Activison Blizzard da parte di Microsoft ha sollevato all’interno dell’industria videoludica. Al centro, i possibili ostacoli alla concorrenza e al libero mercato paventati da Sony e dagli organi antitrust che fino a ora si sono espressi negativamente sulla vicenda.
Le fonti, che hanno chiesto di rimanere nell’anonimato data la delicatezza della faccenda, riferiscono che gli avvocati di Microsoft avrebbero partecipato nella giornata di lunedì ad un’udienza privata, a Londra, con l’Autorità per la Concorrenza e i Mercati (CMA). Obiettivo dell’incontro: discutere quelli che sono stati i risultati provvisori elaborati dall’autorità di regolamentazione e valutare la fattibilità delle soluzioni proposte da quest’ultimo.
La CMA in data 8 febbraio, aveva ritenuto che la fusione tra le due aziende avrebbe potuto portare ad un aumento dei prezzi, una minore scelta e ad una minore innovazione per i giocatori del Regno Unito. A tale proposito la CMA ha suggerito alcune soluzioni, una tra tutte, lo svincolo dall’accordo di Call of Duty, gioco di punta di Activision. In caso contrario, avvisava il CMA, il parere espresso sarebbe stato negativo. Tuttavia, sempre CMA ha tenuto a dire che è disposta a prendere in considerazione anche altre proposte che possano salvaguardare la concorrenza dall’avere accesso completo al titolo sparatutto.
Gli incontri di Londra, stando a quanto riferito, sono giunti successivamente ad alcuni incontri che gli alti dirigenti e gli avvocati di Microsoft e Activision Blizzard hanno tenuto a porte chiuse a Bruxelles la settimana scorsa. Oltre ai rappresentati aziendali, ascoltati anche gli esponenti degli organismi di regolamentazione dell’Unione Europea. Il Presidente di Microsoft Brad Smith, ha chiarito che l’accordo non sarebbe stato “fattibile o realistico” senza l’inclusione del titolo campione d’incassi Call of Duty.
Microsoft ha anche proposto, di pagare di tasca sua un “monitor” di terze parti per poter svolgere i dovuti controlli sulla conformità dell’accordo, senza che la CMA debba investire tempo e risorse nell’accertarsi che il colosso di Redmond rispetti le promesse fatte. L’organo di vigilanza del Regno Unito, nella sua valutazione provvisoria, ha lasciato aperto una porta riguardo i rimedi comportamentali. La società ha infatti precedentemente informato, di avere una lunga storia riguardo il mantenere le promesse fatte alle autorità di regolamentazione.
Al momento i portavoce di Microsoft e della CMA hanno rifiutato di commentare quanto sopra. Activision Blizzard ha a sua volta incontrato nella giornata di mercoledì la CMA per ascoltare le proposte. Un’altra udienza, questa volta con Sony, principale oppositrice all’accordo verrà tenuto la settimana prossima da quanto alcune fonti riferiscono.
Microsoft del canto suo, solo la settimana scorsa aveva annunciato di aver stretto degli accordi con Nintendo e Nvidia, per condividere con loro Call of Duty, aprendo così l’accesso al titolo ad almeno 150 milioni di nuovi utenti, qualora l’accordo di fusione tra le due aziende sarà approvato.
Negli ultimi anni tuttavia, le autorità garanti della concorrenza di Stati Uniti e Regno Unito, si sono inaspriti nei riguardi dei cosiddetti rimedi comportamentali. In una dichiarazione di questa settimana, l’amministratore delegato della CMA, Sarah Cardell, ha affermato che i rimedi comportamentali sono sfavoriti in un settore dove la tecnologia e i modelli di business sono in continuo cambiamento.
La CMA pubblicherà la sua decisione finale riguardo la fusione tra Microsoft e Activision Blizzard, il 26 aprile 2023, mentre Microsoft e Activision presenteranno una proposta rivista dell’accordo all’Unione Europea questa settimana, a seguito delle udienze a porte chiuse , con la commissione che ha prorogato i termini per la revisione dell’affare al 25 aprile 2023.
E voi cosa ne pensate, credete che la fusione tra Microsoft e Activision andrà in porto o verrà bloccata? Fatecelo sapere, come sempre, nei commenti.
Fonte: bloomberg