Parrot Analytics ha realizzato un nuovo report in collaborazione con la Association of Japanes Animation dai risultati molto curiosi. Secondo quanto affermato da Parrot Analytics, Netflix produrrebbe più ricavi di Crunchyroll per quel che riguarda gli anime. Entrambi distribuiscono prodotti giapponesi sul suolo italiano, spesso in contemporanea come nel recente caso di DanDaDan o, come nell’altrettanto recente caso di Dragon Ball Daima, con una settimana di ritardo. Nonostante tutto, però, nel 2023 è stata proprio Netflix a spiccare sul mercato globale.
Netflix vs Crunchyroll: il numero di abbonati ha spostato l’ago della bilancia
Nel 2023, l’industria dell’animazione giapponese ha fatturato per un totale di 19,8 miliardi di dollari, di cui il 72% proveniente da Nord America e Asia. Di questi, 5,5 miliardi provengono da servizi di video streaming mentre i restanti 14,3 miliardi provenienti dal merchandise, che si conferma essere un elemento fondamentale per il sostentamento dell’industria. Anche qui, l’Asia è stata un traino per la vendita di oggetti legati a prodotti di animazione giapponesi, seguita a streto contatto dal Nord America.
Dei 5,5 miliardi dati dallo streaming, ben 2,07 provengono da Netflix. Un valore quasi doppio a quello di Crunchyroll, ferma a 1,16 miliardi di dollari. Il risultato ha del curioso. Contrariamente a Crunchyroll, che rappresenta una piattaforma specializzata nella distribuzione di anime, questo genere di prodotti rappresenta meno del 4% del catalogo di Netflix.
La domanda da parte degli abbonati rappersenta però il 6,8%, cosa che sta spingendo Netflix a stringere sempre più accordi e spingere di più sull’animazione con prodotti proprietari e non. La differenza, spiega Richardson Handjaja di Animenomics, la fa la base utenza. Nonostante Crunchyroll, per via dei suoi costi, presenti ricavi per singoli abbonati più alti di Netflix, quest’ultima compensa e risponde con un numero di abbonati sensibilmente superiore.
Fonte: Parrot Analytics