Una misura che aveva già colpito USA e Canada e che in Europa era partita dal Regno Unito. Netflix rimuove il piano base tra le opzioni disponibili per i nuovi clienti della piattaforma streaming. Lo riporta anche il portale DDAY.
In altri termini: sparisce l’opzione da 7,99€ al mese. Chi la ha attiva potrà mantenerla finché vorrà ma in caso di interruzione non potrà recuperarla e dovrà invece decidere tra il piano ‘standard’ da 12,99€, il ‘premium’ da 17,99€ o il piano con pubblicità. Quest’ultimo, sebbene più economico (appena 5,49€) presenta una serie di svantaggi di cui tenere conto: innanzitutto l’ovvia introduzione di messaggi pubblicitari non skippabili durante la fruizione a cui seguono la profilazione completa dei dati, l’impossibilità del download dei contenuti per la fruizione in un secondo momento, l’impossibilità di avere più di un dispositivo associato e una qualità video inferiore (ferma al semplice HD in 720p).
Da qualche tempo, Netflix ha avviato politiche più stringenti circa la sua utenza. Dopo una iniziale tolleranza, la piattaforma streaming ha deciso di contrastare la pratica della condivisione password tra utenti arrivando a ‘tassare’ i furbetti con un sovrapprezzo addebitato direttamente sul metodo di pagamento prescelto. Una mossa che ha incontrato sì la rabbia di tanti ma che ha permesso poi all’azienda di vedere aumentare gli abbonati al servizio.
Ora è da capire se la stessa cosa succederà anche in questo caso. Intanto si vocifera di un possibile e generalizzato nuovo aumento dei prezzi in vista del termine dello sciopero degli attori.