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No Man’s Sky – recensione

1 No Man’s Sky – Il grande passo di Hello Games

“La storia è una sequenza di eventi casuali e di scelte imprevedibili. Per questo il futuro è così difficile da anticipare. Ma potete provarci!” (Neil Armstrong)

12 aprile 1961. Yuri Gagarin, a bordo della capsula Vostok 1, divenne il primo uomo a raggiungere lo spazio. 5 maggio 1961. Nemmeno un mese dopo, Alan Shepard, a bordo della Mercury-Redstone 3 – per l’occasione ribattezzata Freedom 7 – fece altrettanto . La corsa allo spazio era iniziata!

16 luglio 1969. Appena 8 anni dopo, Neil Armstrong, Michael Collins e Edwin “Buzz” Aldrin partivano, con l’Apollo11, per una missione che avrebbe cambiato per sempre la storia del’esplorazione spaziale. L’obiettivo? Raggiungere la Luna. Partivano consapevoli dei rischi a cui andavano incontro e oltre quella rampa di lancio li attendeva ignoto. Il destino benevolo li consegnò alla storia.

Quel tempo sembra ormai distante. Ma bisogna ricordarsi e ricordare che c’è stato, “quel tempo”. Un tempo in cui anche le stelle erano più vicine!

Lo fa Hello Games, con No Man’s Sky. Omaggiando quei pionieri, quello spirito d’avventura, quegli uomini straordinari. Quegli esploratori solitari e coraggiosi. Omaggiando quella storia, ma anche tutta la fantascienza classica e la letteratura di genere. E chi, come me, è cresciuto negli anni ’80, ritroverà in questo gioco tutto lo spirito e il fascino di film come “Giochi Stellari” o “Explorers”. Un grande passo per una piccola software house composta da appena 15 persone, che ha lavorato ininterrottamente a questo progetto per 5 anni.

Quelle che state per leggere sono le sensazioni maturate dopo ore e ore (e alcune notti insonni) passate giocando No Man’s Sky. Siete pronti per il Viaggio?

2 Da grande farò l’astronauta!

Come ogni bambino anch’io ho sognato di fare l’astronauta. Mi ricordo che prendevo le sedie di casa. Le disponevo e accatastavo a terra per comporre un abitacolo improvvisato e mi ci nascondevo dentro, immaginando avventure spaziali straordinarie, mondi lontani, emozionanti battaglie spaziali. Sognavo a occhi aperti di viaggiare oltre le stelle… E oggi con No Man’s Sky posso farlo.

Lo intuisci già dalla schermata dei titoli che No Man’s Sky è speciale, mentre ti porta a spasso tra galassie e nebulose. Ma quando lo avvii e dopo qualche istante di caricamento ti ritrovi ad osservare con stupore un paesaggio alieno dipinto a tinte pastello, la magia si è già compiuta. No Man’s Sky ti ha già rapito.

Siamo stati costretti a un atterraggio di fortuna. Il pianeta è Xeptretole Chyany, nella Galassia di Euclide (tutti i nomi sono chiaramente fittizi). E’ un pianeta ricco di flora e fauna, ma non così ospitale visto che la pioggia è acida… Quello che sto vedendo in questo momento non è mai stato visto da altri giocatori prima di me. Il sistema procedurale di generazione dell’universo, spiega il creatore di No Man’s Sky, Sean Murray, è un algoritmo. Ossia una formula matematica. Questo significa che l’universo non è “preconfezionato”, anche perché non basterebbe un supporto fisico per contenerlo. Viene quindi ricalcolato ad ogni partita, ma è sempre uguale per ogni giocatore. Io mi trovo all’orlo esterno di una galassia. E magari non ci tornerò mai più. O magari qualcun altro passerà dopo di me e saprà che questo sistema l’ho scoperto io. In No Man’s Sky ogni giocatore inizia da un punto diverso, nel margine esterno di questa galassia. Ma sempre con la stessa nave e lo stesso equipaggiamento di base.

L’universo di gioco è composto da 18 trilioni di pianeti. E ciascuno è unico! Se anche ne venisse scoperto (o visitato) uno ogni secondo, ci vorrebbero 585 miliardi di anni per visitarli tutti. Un po’ troppo anche per la vita stimata del nostro Sistema Solare, che è di “appena” 5 miliardi di anni…

3 Naufraghi spaziali

Torniamo a Xptretole Chyany, che abbiamo ribattezzato Neil, nel sistema Armstrong. Abbiamo caricato la nostra scoperta sul database condiviso di No Man’s Sky e per questo abbiamo ricevuto un certo numero di “Unità”, che sono i crediti di gioco. Occhio che i nomi, una volta assegnati, non potranno più essere cambiati, quindi sceglieteli con cura!

No Man’s Sky può accedere al database condiviso a patto che si sia ovviamente connessi a Internet. Ma non è necessario esserlo per poterci giocare. Così come non serve una sottoscrizione a Playstation Plus per effettuare le condivisioni e accedere ai dati degli altri giocatori. Del resto le possibilità di finire su un pianeta già visitato da altri sono veramente esigue. Ricordate? 18 trilioni di pianeti! Dunque non crucciatevi troppo.

All’inizio saremo a piedi, perché No Man’s Sky non è una “simulazione spaziale”. Ma un gioco d’avventura e di sopravvivenza ambientato nello spazio. Dove ci troveremo anche a pilotare astronavi (con decollo e atterraggio automatici però. E controlli di volo semplificati), ma dove l’esplorazione a piedi rappresenta una parte consistente dell’esperienza di gioco.

I controlli sono quelli di un FPS. Stick sinistro per muoversi, stick destro per controllare la visuale, giocando con un pad. Grilletto sinistro per mirare e destro per sparare. Tutto molto semplice! C’è la possibilità di ricaricare ovviamente e anche di effettuare attacchi in corpo a corpo.

In questo momento siamo circondati da rottami, tra cui quella che sembra proprio una Vostok1! Il nostro primo obiettivo sarà riparare l’astronave con cui siamo atterrati. Anche perché Xptretole Chyany, o meglio “Neil”, ha un’atmosfera tossica. E la nostra Exotuta, all’inizio del gioco, non è così efficace nel proteggerci. La protezione dalle tossine è in diminuzione, per cui dobbiamo muoverci. E muoverci in fretta!

4 Crafting e sopravvivenza

La nostra astronave modello Rasamama S36 ha danni critici ai propulsori di lancio. Dovremo ripararli e ricaricarli con il carburante, ossia il plutonio. Mentre per il motore a impulso ci serviranno Thamium9, Zinco ed Eridio. Gli scudi deflettori fortunatamente sono ok, così come il cannone fotonico. Nel corso del gioco potremo potenziare la nave, installando nuove componenti. E anche sostituirla con altre navi più grandi e potenti.

Potremo migliorare pure la nostra Exotuta, aumentando ad esempio le resistenze o incrementando gli slot dell’inventario, così da garantire al nostro alter ego maggiori chance di sopravvivenza in condizioni estreme. Tuta e astronave hanno inventari separati, ma potremo trasferire oggetti da un inventario all’altro con facilità. Se saremo distanti dalla nave potremo solo trasferire in un senso, ossia dalla tuta verso la nave. Mentre quando saremo abbastanza vicini potremo farlo in tutti e due i sensi.

Per potenziare l’equipaggiamento o per riparare quello già in nostro possesso dovremo procurarci le risorse adatte. E in questo tornerà utile lo strumento Multi-tool, una sorta di “coltellino svizzero” per esploratori spaziali. Il Multi-tool contiene uno Scanner per evidenziare i punti di interesse vicini, un Visore Analitico per identificare creature, costruzioni o punti di navigazione sul pianeta e infine un Raggio Minerario per estrarre risorse da formazioni rocciose e vegetazione. Grazie al Multi-tool potremo procurarci le risorse per rimetterci, poco alla volta, in “pista”.

E’ così che passerete la prima ora di gioco: esplorando a piedi il pianeta e raccogliendo materiali, dopo aver effettuato scansioni dell’ambiente per individuare giacimenti di risorse. A disposizione avrete anche un jet pack, per raggiungere posizioni sopraelevate o superare precipizi.

Il raggio minerario potrà essere usato pure come arma, per difendersi dai droni sentinella, che verranno allertati dalle attività di raccolta e che quindi occasionalmente dovrete affrontare e combattere.

Periodicamente sarete costretti a trovare riparo, magari all’interno di grotte oppure tornando all’astronave, salvo disporre dei materiali per ricaricare il supporto vitale. Gli ambienti ostili su cui vi muoverete rappresentano l’elemento survival, ma nel gioco non dovrete nutrirvi o riposare.

Soprattutto all’inizio sarà importante resistere all’impulso di raccogliere qualunque cosa, per concentrarsi invece sulle risorse essenziali. Diversamente vi ritroverete molto presto con l’inventario pieno e dovrete buttare via buona parte di tutto ciò che avrete faticosamente conquistato…

5 Soli nello spazio

Oltre alle risorse, esplorando il pianeta, troverete anche nuova tecnologia, che vi permetterà di potenziare il vostro equipaggiamento e di migliorare notevolmente le chance di sopravvivenza. Sbloccando punti di navigazione e attraverso la scansione di flora e fauna locali arricchirete il database del gioco e guadagnerete crediti extra. In No Man’s Sky potrete assegnare un nome a qualunque cosa scoprirete per primi, che si tratti di sistemi solari, pianeti, punti di interesse, animali… perfino piante e rocce!

Non tutti i pianeti saranno abitati come il mio “Neil”. Alcuni saranno deserti e allora vi troverete anche voi ad ammirarne la “magnifica desolazione”, che nasconderà magari preziose risorse o vestigia di un’antica gloria. Altri saranno ricoperti per gran parte dell’acqua. Altri richiederanno giorni interi per essere esplorati a fondo. Altri ancora conterranno minacce da cui dovrete difendervi. Tutti però sapranno sorprendervi con la loro unicità. Ammirerete albe e tramonti in luoghi desolati, magari attraverso gli oblò di un rifugio sperduto, perché il gioco include un completo ciclo dinamico giorno/notte, oltre a condizioni atmosferiche variabili. E nel farlo vi sentirete come i protagonisti di The Martian o Interstellar. Ma non avrete nessuno con cui condividere questa esperienza. Niente compagni di viaggio, niente “wookie” lamentosi con cui giocare a Dejarik. In No Man’s Sky sarete solo voi e tutto intorno un universo da esplorare.

Il gioco non prevede per ora una componente multiplayer. E gli aspetti “sociali” si limitano all’eventualità, come già detto piuttosto remota, di capitare in sistemi solari o pianeti già scoperti da altri giocatori. Sappiamo che Sean Murray ed Hello Games intendono introdurre in futuro una componente multiplayer. Ma al momento le cose stanno così.

Tuttavia di incontri, nel gioco, ne farete eccome! Incontrerete razze aliene, con cui dovrete faticosamente comunicare. Attraverso le Capsule della Conoscenza, sparpagliate sui vari pianeti, potrete apprendere parole della loro lingua e proseguendo nel gioco diventerete sempre più abili nel comprendere ciò che vi diranno. Questo vi tornerà utile, perché interagendo con loro potreste ricevere ricompense, tipicamente nuove tecnologie da sviluppare per potenziare il vostro equipaggiamento.

6 Seconda stella a destra

In No Man’s Sky potrete decidere di dedicarvi unicamente all’esplorazione. Oppure di commerciare. O ancora di trasformarvi in pirati assaltando navi! Ma potrete anche fare tutte queste cose insieme, alternandovi tra una e l’altra. Attenti però, perché ogni vostra azione avrà delle conseguenze!

Il commercio di risorse sicuramente sarà fondamentale per mettere da parte le Unità necessarie ad acquistare le navi più grandi e capienti. Certo, potreste anche essere fortunati e trovarne una precipitata su qualche pianeta… ripararla e farla vostra. Ma ricordatevi che potrete possederne solo una alla volta!

Le cose da fare in No Man’s Sky sono veramente tante. Grazie ai propulsori ad Impulso le distanze tra i pianeti di uno stesso sistema si colmano in un attimo. Ma è solo dopo aver recuperato i progetti del Motore a Curvatura (nel mio caso dall’avamposto Von Braun. Nome che chiaramente gli ho dato io) che avrete veramente in mano le chiavi dell’universo!

Con l’Iperguida uscirete da balzi a curvatura per approdare nel mezzo di battaglie tra incrociatori spaziali. Dovrete rispondere a richieste di soccorso o affrontare pirati pronti ad appropriarsi del prezioso carico che state trasportando. Potrete attraccare in basi orbitanti, dopo aver fatto il pieno di risorse in una cintura di asteroidi e commerciare o acquistare nuove navi. E poi dirigervi verso un nuovo pianeta. Potreste impiegare giorni di gioco solo ad esplorarne uno, tali e tante sono le cose che troverete sulla sua superficie! E non solo su quella. Potrete anche spingervi nel sottosuolo esplorando grotte, o scavando il terreno con il vostro Multi-Tool. Osservando poi la voragine lasciata dal nostro strumento di scavo, lì dove prima magari c’era un enorme giacimento di Nickel! E ancora andare sott’acqua alla ricerca di nuove forme di vita e altre risorse. Non c’è limite, davvero, alle possibilità di esplorazione in No Man’s Sky!

Troverete basi abbandonate e altre ancora occupate. Macchinari con cui interagire e semplici enigmi di logica da risolvere (a dire il vero anche un po’ ripetitivi!). E poi avamposti, centri di ricerca e di produzione, ma anche semplici antenne di comunicazione, che vi serviranno magari ad identificare la richiesta di soccorso di una nave appena precipitata. Usando il vostro scanner sbloccherete continuamente nuovi punti di interesse. Che aumenteranno sempre di più man mano che estenderete il raggio di scansione. Oppure potreste ottenere delle dritte dagli scanner di segnale… a patto di costruire un chip di bypass per hackerarli! Poco male, vi basterà un po’ di plutonio e un po’ di ferro… Tipicamente molto facili da reperire, anche sul momento.

Visitando gli avamposti invece potreste trovare e acquistare dei Multi-tool più capienti ed efficienti. Per essere sempre più rapidi nell’estrazione di risorse e più letali nel difendervi dai possibili attacchi.

7 Lassù nessuno può sentirvi urlare

Esplorare lo spazio comporta molti rischi. E lo schiantarsi contro un asteroide è forse il più piccolo tra questi! In No Man’s Sky dovrete combattere sia a bordo della vostra astronave che a piedi. Le battaglie spaziali vi faranno sentire come Luke Skywalker ai comandi del suo X-Wing, mentre cercherete di “prendere la coda” dei vostri nemici e metterli fuori gioco con il vostro cannone fotonico. Dovrete tener d’occhio costantemente i sistemi della nave. Essere pronti a ricaricare gli scudi usando le risorse nell’inventario. Ed eventualmente riparare le tecnologie danneggiate. Potrete utilizzare vari armamenti, a seconda del tipo di nave e dei potenziamenti installati. Mentre durante l’esplorazione dei pianeti potreste venire attaccati da predatori oppure trovarvi ad affrontare sciami di sentinelle robotiche dopo aver sfondato la porta principale di una base a colpi di laser… In questo caso un Multi-tool potenziato vi tornerà molto utile!

In caso di morte (e capiterà, fidatevi!) No Man’s Sky si comporta come un Souls. Rinascerete ma riceverete una penalità di base, sotto forma di tecnologia della tuta o della nave che risulteranno danneggiate. Inoltre perderete il vostro inventario di risorse (ma non i potenziamenti chiaramente!) e avrete occasione di recuperarlo tornando sul luogo della vostra morte. Se però morirete nuovamente strada facendo, quelle risorse andranno perdute in via definitiva.

Qual è il fine ultimo del gioco? Dipenderà dalla strada che deciderete di seguire. Potreste decidere di raggiungere il centro della galassia. Di seguire la voce dell’Atlante. Oppure di trovare i misteriosi Nada e Polo. O semplicemente di viaggiare liberamente e senza una meta, alla scoperta di pianeti e nuovi sistemi solari. Ma qualunque strada intraprenderete, state pur certi … sarà una grande avventura!

8 Cartoline da Tannhäuser

Il particolare stile di grafico di No Man’s Sky non punta al realismo visivo, ma a un’estetica da fumetto. Da qui la scelta del Cel Shading. I paesaggi sembrano delle concept art, con colori accesi e contrasti forti. La resa dell’ambiente è molto più appagante rispetto all’impatto della fauna che lo popola, quando presente. Gli animali e le loro animazioni non sono memorabili. Mentre i paesaggi vi lasceranno a bocca aperta, quando scruterete l’orizzonte magari solcato dalle scie di navi di passaggio. E nonostante tutto nasca da un algoritmo, vi chiedete come possa essere così sensato e coerente. Il lavoro svolto da Hello Games è pazzesco! E vi ritroverete a scattare un sacco di screenshot per documentare le vostre avventure.

L’engine grafico fa un buon lavoro, considerato il compito che è chiamato ad assolvere. L’algoritmo di Hello Games rende unici ma al tempo stesso credibili gli ecosistemi dei vari pianeti, con una coerenza per quel che riguarda accostamento di elementi e colori. Insomma, difficilmente vi troverete ad esplorare un pianeta pensando che la sua struttura sia stata semplicemente “generata a caso”. Del resto la generazione procedurale non è casuale. Si tratta di un calcolo che parte da un “seme”. E quel seme è identico per tutti. Quindi un dato pianeta, creato proceduralmente, in quella specifica posizione dell’universo di No Man’s Sky, sarà identico in ogni aspetto per qualsiasi giocatore che dovesse visitarlo. Fino al più piccolo filo d’erba!

Su PS4, la piattaforma da noi usata per questa prova, il gioco offre un buon orizzonte visivo e un dettaglio elevato, girando tendenzialmente fluido, a 30 FPS, salvo alcuni cali comunque mai troppo fastidiosi. Un mezzo miracolo considerando le caratteristiche dell’hardware e la vastità dell’universo creato da Hello Games. Segnalo però un certo effetto pop-up del paesaggio, che si nota sorvolando i pianeti a bordo dell’astronave. Non abbiamo riscontrato invece crash nel corso delle tante ore passate con No Man’s Sky, ma siamo incappati una volta in un glitch che ci ha fatto finire fuori dalla mappa. Una cosa che la patch 1.03 avrebbe dovuto in realtà sistemare.

Spendo due parole infine sulla colonna sonora. Stupenda ed evocativa, sottolinea in modo coerente ogni momento del viaggio, senza però essere “invadente”, ma lasciando al giocatore la giusta tranquillità durante le fasi di esplorazione.

9 Quel cielo non appartiene ad alcun uomo

No Man’s Sky si rifà ai grandi classici della fantascienza, rivisitati attraverso la lente del medium videoludico. L’opera di Hello Games percorre, con coraggio, nuove strade. Si spinge – e spinge il giocatore – verso confini inesplorati, là dove nessun gioco sci-fi (soprattutto su console!) si era mai spinto prima. Osa. Accidenti se lo fa! E nel farlo commette sicuramente qualche errore. Un titolo così complesso non può di certo incontrare i favori di tutti.

Ha un ritmo lento. Quindi se non siete disposti ad accettarlo statene alla larga. Ci vorranno ore prima di entrarci in sintonia, prima di padroneggiarne le meccaniche, prima di avere a disposizione gli strumenti e la tecnologia per viaggiare. Prima di avere un inventario abbastanza capiente e una Exotuta sufficientemente resistente da permettervi di concentrarvi sull’esplorazione. E in mezzo a tutto questo il rischio “ripetitività” è in agguato. Ma dipenderà anche dal vostro approccio di gioco. No Man’s Sky non è “tutto e subito”. Ma è un titolo destinato a lasciare il segno nella storia del videogioco. E di cui, secondo me, ha già scritto una pagina importante!

Se cercate un gioco tutto incentrato sulla trama allora questo non è quel che fa per voi. Ve lo dico subito. La trama c’è, ma è una sottile linea che unisce puntini sparsi alle estremità dell’universo. Esplorare quell’universo E’ il gioco. Personalmente adoro la fluidità con cui si passa, in un attimo, dall’esplorazione a piedi, ai viaggi interstellari a velocità di curvatura… Senza mai un caricamento di mezzo!

Se amate la fantascienza e i simulatori spaziali. Se siete cresciuti a pane, Star Trek e Guerre Stellari. Se siete figli degli anni ’80, ma anche se non lo siete… Se per voi – soprattutto – un gioco non è soltanto azione guidata entro confini ben definiti, ma libertà di fare e di scoprire… e se l’idea di esplorare senza una meta non vi spaventa né vi annoia, allora questo è il titolo che fa per voi. Il mondo forse non è pronto per un titolo come No Man’s Sky. Ma voi dovreste esserlo! No Man’s Sky è dedicato a tutte quelle persone e a tutti quei videogiocatori che non hanno ancora smesso di guardare in alto e di sognare.

No Man’s Sky - Launch Trailer | PS4

RASSEGNA PANORAMICA
Voto:
9
no-mans-sky-recensione<strong>PRO</strong> <BR> Un'incredibile avventura ai confini dell'universo. <BR> Tantissimi mondi da esplorare. <BR> Tantissime cose da fare. <BR> Grafica mozzafiato. <BR> Zero caricamenti. <BR> <strong>CONTRO</strong> <BR> Ritmo lento. <BR> Bug e glitch assortiti. <BR>

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