Il sistema “Nemesis” è stato senza dubbio uno dei pilastri portanti de La Terra di Mezzo – l’Ombra di Mordor, action open-world uscito nel 2014 su console di vecchia e nuova generazione.
Se siete tra quelli che non hanno avuto modo di provare l’ottimo titolo dei Monolith, vi basti sapere che questa feature permetteva di generare modelli di orchi sempre diversi, sia per aspetto fisico che per qualità caratteriali (punti forti, deboli, abitudini comportamentali e così via).
Inoltre, i nemici mantenevano il ricordo dei precedenti scontri, e ogni volta che uscivano vincitori da un combattimento erano in grado di salire di “livello” e arrivare così a occupare posti più alti nella gerarchia militare di questo universo fantasy.
Viene da chiedersi perché, dato il successo del gioco e di questa sua peculiarità, il Nemesis System non sia stato impiegato più spesso in altri prodotti simili o addirittura preso in “prestito” da altre software house.
Una possibile risposta arriva dal design director Bob Roberts. In merito all’implementazione di un sistema simile al Nemesis da parte dei concorrenti ha infatti dichiarato:
“La gente si aspettava che molti più giochi prendessero spunto dopo il rilascio del nostro ultimo titolo. Non sono molto sorpreso del fatto però che non siano ancora pronti”.
“Anche se ci stanno lavorando, è una grossa sfida. Richiede molto lavoro. È anche normale che alle persone serva tempo per unire tutti i punti cruciali e creare una tale mole di contenuti e amalgamarli insieme in modo che si trasformino in delle vere e proprie storie“.
C’è da dire che sarebbe senza dubbio intrigante godere dell’incredibile varietà di situazioni che si verrebbe a creare in molti altri giochi (non soltanto open world), con l’ausilio del Nemesis.
Restiamo fiduciosi sul fatto che in un prossimo futuro si vedranno sviluppi in tal senso, anche se per il momento l’unico prodotto che promette di migliorare quanto visto ne L’Ombra di Mordor è il suo diretto seguito, L’Ombra della Guerra, in uscita a ottobre su PS4, Xbox One e PC.
