Se Outlast 2 è uno dei giochi più attesi del prossimo anno, un motivo deve pur esserci.
Il capitolo precedente fu, a suo modo, una piccola, grande sorpresa. Dopotutto, chi l’avrebbe mai detto che un team indipendente come quello di Red Barrels, per quanto carico di entusiasmo e buoni propositi, sarebbe riuscito davvero a sfornare uno dei migliori esponenti horror della scorsa generazione? Vero, la concorrenza era ormai decimata – con Resident Evil diventato carta straccia e Silent Hill totalmente scomparso dai radar – ma i suoi meriti vanno comunque ben oltre la facile demagogia.
Outlast è ancora un vero e proprio punto di riferimento ed è quindi normale che si aspetti un seguito come fosse il nuovo messia. Gli sviluppatori hanno ora più soldi, più coscienza e – soprattutto – più esperienza. Dopo averlo provato con mano, ne siamo ancora più certi: non vediamo l’ora di catapultarci in questo nuovo incubo e, da bravi masochisti, uscirne ancora una volta con psiche distrutta, ossa rotte e qualche indumento di troppo da sterilizzare.
Non vediamo l’ora di catapultarci in questo nuovo incubo e, da bravi masochisti, uscirne ancora una volta con psiche distrutta, ossa rotte e qualche indumento di troppo da sterilizzare.