Incubo a occhi aperti
La demo viaggia velocemente dall’Outlast classico all’orrore strettamente psicologico, con visioni, voli in “dimensioni parallele” e incontri con le bestie sovrannaturali più disparate. Attualmente è difficile capire se ogni svolta fantasy sarà riconducibile a uno status mentale claudicante del protagonista o se si tratterà di un cambio di rotta in piena regola. Lo zoccolo più duro di appassionati può però tirare un sospiro di sollievo: tra mostri di palese matrice Lovecraftiana e fantasmi che si aggirano in scuole abbandonate, c’è ancora spazio per il caro, vecchio “gore” a cui Outlast ci ha da sempre abituati.
Carcasse di animali dal quale fuoriescono budella, insetti che cavalcano in massa disgustosi cadaveri e persino delle ammucchiate di corpi lasciate a marcire in oscure segrete. In un punto in particolare, siamo rimasti così sorpresi dal coraggio degli sviluppatori che ci siamo addirittura chiesti se, una volta sugli scaffali, il gioco non rischierà di cadere in qualche fastidiosa controversia. Dopotutto, camminare in una vera e propria fossa comune di bambini nudi e bruciati non è un’esperienza che possiamo dire d’aver vissuto chissà quante volte. In linea di massima, comunque, parliamo di un intreccio che colpisce non solo per la sensazionalistica violenza, ma anche per i particolari più piccoli. L’altalena solitaria spazzata dal vento, il cavalluccio a dondolo perso sulla strada del bosco, i continui giochi di luce e rimandi religiosi di cui è permeata quasi ogni ambientazione; parliamo di dettagli che donano alla saga un sapore davvero diverso, quasi evocativo.
La sequenza finale, inoltre, ci ricorda come in ogni caso le meccaniche principali siano rimaste lì dove le avevamo lasciate. Una rocambolesca fuga dai contadini ci costringe a capitombolare attraverso un campo di grano alla ricerca di un’improbabile salvezza; l’erba è alta ed è impossibile vedere in quale direzione si sta correndo. La sensazione di essere avvinghiati dalla natura stessa è magnificamente realizzata e, inutile precisarlo, a dir poco soffocante. Proprio come nel capostipite, in Outlast 2 è assolutamente impossibile difendersi, quindi il nostro obiettivo sarà sempre quello di passare inosservati ed essere fantasiosi in ogni tattica di aggiramento. Anche qui si nota un’interessante differenza: sulle nostre tracce ci sono tre, quattro folli contadini. Che il team di sviluppo abbia quindi abbandonato il sistema a nemico unico?
In un punto in particolare, siamo rimasti così sorpresi dal coraggio degli sviluppatori che ci siamo addirittura chiesti se, una volta sugli scaffali, il gioco non rischierà di cadere in qualche fastidiosa controversia.