Solo qualche giorno fa, vi abbiamo raccontato di come Outlast 2 sia stato prima bandito e poi accettato, in versione censurata, per la vendita in Australia. Una questione che ha di certo fatto discutere, anche già solo per i fantomatici “contenuti forti” presenti nel titolo, violenza sessuale in primis. Ma cos’è accaduto, di preciso?
A spiegarcelo è finalmente Red Barrels, software house dietro l’apprezzatissima saga horror.
Oggi, grazie a diretti interessati, scopriamo addirittura come il gioco abbia rischiato il ban per puro errore e che, alla fine della fiera, nessuna nazione riceverà una versione censurata, Australia compresa.
“Quando abbiamo spedito Outlast 2 all’Australian Classification Branch, il codice del gioco era completo ma il video-esempio apparteneva a una versione Alpha“, ha infatti detto il team.
“Questo video non doveva essere mostrato, considerato come il suo contenuto non fosse rappresentativo di ciò che avremmo poi introdotto nel gioco finale”.
“Abbiamo quindi spedito un video che corrispondesse al lavoro ultimato e, così, Outlast 2 è stato approvato con il rating R18+”.
“Ci sarà una sola versione di Outlast 2 in tutto il mondo”.