NetEase, publisher cinese, ha svelato diverso tempo fa che tutti i titoli Activision sarebbero stati chiusi in Cina a causa di alcuni dissapori con Activision Blizzard. Il Presidente di NetEase, Simon Zhu, ha incolpato dell’accaduto un “cretino“, senza fare nomi, spiegando che tutto ciò è crollato a causa di una singola persona. Zhu ha spiegato ciò in un comunicato su LinkedIn, dove spiega anche di essere dispiaciuto per tale scelta essendo lui un grande giocatore dei titoli Activision Blizzard.
“In quanto giocatore che ha speso più di 10.000 ore nei mondi di Azeroth, Starcraft e Overwatch, mi sento col cuore a pezzi dato che non avrò più accesso al mio account e a tutti i ricordi legati ad esso”, afferma Zhu. “Un giorno, quando tutto ciò che è successo nel dietro le quinte potrà essere raccontato, sia gli sviluppatori che i giocatori scopriranno quanto danno possa fare un cretino”. Simon Zhu non ha fatto particolari nomi, ma è molto probabile che si riferisca a una persona piuttosto nota, criticata in passato anche da Phil Spencer.
William Ding, CEO dell’azienda, ha poi rilasciato una dichiarazione più completa e professionale, spiegando che c’è stato un tentativo da parte di NetEase di continuare la collaborazione con Activision Blizzard. Purtroppo, ogni tentativo è stato vano, in quanto – come spiega lo stesso Ding – “c’erano differenze nei termini e non abbiamo potuto raggiungere un accordo”.
Il CEO di NetEase ha poi aggiunto: “Siamo onorati di aver avuto il privilegio di servire i nostri giocatori per oltre 154 anni e aver condiviso così tanti momenti preziosi con loro”. Il team continuerà comunque a supportare il gioco fino al 23 gennaio 2023, data in cui i servizi verranno chiusi in Cina.