Paper Mario: The Origami King, è davvero un gioco estivo. Un titolo che, palesemente, nasce per essere goduto a bocconi e per rilassare, magari sotto all’ombrellone.
Ma al contempo potremmo considerare questo nuovo capitolo della serie anche l’ennesima hit Nintendo. Un gioiellino che colpisce per fantasia, inventiva nel sistema di combattimento, storia e personaggi buffi. Tra questi, tantissimi dei volti noti del Regno dei Funghi, ma come da tradizione per i Paper Mario, fatti letteralmente di carta.
A una prima occhiata il contenuto potrebbe sembrare banale e infantile, ma in realtà in Paper Mario: The Origami King c’è davvero tanto altro, e non bisogna neanche avere il pregiudizio – errato – di trovarsi di fronte al solito gioco di Mario, a qualcosa di visto e rivisto.
Lo scopo finale è quello di sempre: salvare la principessa Peach. Stavolta però non dal solito Bowser, ma da Olly, temibile Re degli Origami che vuole piegare – letteralmente – il Regno dei Funghi al suo volere. In questa grande avventura non saremo soli: Mario infatti verrà costantemente accompagnato da Olivia, la sorella di Olly, anche lei spinta dal desiderio di fermare il Re degli Origami. Olly è anche una sorta di “tutorial vivente”, che ci guiderà nelle strategie base di battaglia e ci indirizzerà nella direzione giusta, così da non farci mai perdere di vista la missione principale.
Oltre alla quest primaria però, sono tante le occupazioni secondarie collaterali alla storia. E, fidatevi, vale davvero la pena immergersi completamente in un mondo così allegro e colorato ma dalla tematica di fondo, quella della cura per l’ambiente, affatto da sottovalutare.
Un bel rompicapo, quello che il nostro Mario dovrà risolvere. Non solo dovrà salvare la principessa e tutto il Regno infatti, ma anche strappare il castello da tutti quei nastri colorati che lo intrappolano.
Il sistema di combattimento è sicuramente una delle particolarità di questo Paper Mario, con battaglie divertenti ma profonde allo stesso tempo. Mario si troverà esattamente al centro di una pedana, e tutto intorno a lui troveremo i nemici pronti ad attaccarlo con colpi singoli o concatenati. Per evitare che accada, dovremo ruotare o far scorrere gli anelli in modo che finiscano in posizioni precise (ad esempio, tutti in fila). Riuscirci ci donerà un piccolo ma graditissimo bonus ai danni.
In fase difensiva, è possibile invece parare i colpi degli avversari così da diminuire il danno subito e avere più possibilità di attuare una nuova strategia. Durante il gioco potremo recuperare oggetti da usare nelle battaglie, come curativi o strumenti d’attacco dagli utilizzi limitati che ci faciliteranno la vita contro determinati nemici. In tutto ciò, nel caso non vi sentiate all’altezza, potrete anche darvela a gambe.
Quelle da cui non potrete scappare, però, sono le boss fight. Forse la fonte di stress più grande di tutte, dato che si presenteranno ogni volta con nuove regole. Qui, a pagare, sarà solo la caparbietà. Tra i tanti scontri, infatti, ne affronteremo anche di impegnativi, dove la pazienza e la voglia di riprovare saranno davvero alla base di tutto.
I combattimenti di Paper Mario: The Origami King richiedono di trovare la giusta strategia entro un tempo limitato che, per fortuna, potremo aumentare con le monete guadagnate durante il viaggio. Particolare carino: potremo chiedere assistenza ai Toad liberati durante la battaglia. Questi ci aiuteranno negli scontri una volta donata loro la giusta somma di denaro. Il gioco non è mai frustrante, ma richiede comunque quel po’ di ingegno che spinge ad attivare il cervello e a ragionare su ogni mossa.
Il combattimento non dona punti esperienza, ma Nintendo è comunque riuscita a trovare un ottimo compromesso tra la dinamicità di un gioco d’azione e il tatticismo di un gioco di ruolo a turni. La sua semplicità annulla ogni presenza di grinding o qualsiasi sottomissione a numeri e statistiche: esplorare ogni anfratto di gioco ci donerà potenziamenti permanenti, vero, ma il principale motivo per farlo sarà godere di tutte le storie che questo mondo ha da offrire, e non diventare più forti.
Alla fine, anche senza premi incredibili, il loop funziona e riesce a tenere incollati. Forse sarebbe stato interessante vedere qualche strumento d’attacco in più, una presenza più incisiva dei compagni di squadra o, magari, un’esplorazione che richiedesse più intelligenza che pazienza. Un po’ più di complessità e stratificazione insomma.
Ma dove quest’ultimo Paper Mario pecca di profondità, ne guadagna di immediatezza. Non aspettatevi il gioco più complesso del genere quindi, ma non sottovalutatelo neanche.
Paper Mario: The Origami King, in ogni caso, non è solo follia di carta e colori. Tutto ciò che vedrete sarà lì per essere sfruttato davvero, e la densità di cose da fare lascia sempre a bocca aperta: tra collezionabili da trovare, personaggi secondari da aiutare o nuovi amici con cui stringere amicizia, sarà davvero impossibile annoiarsi.
Ottima prova anche quella del comparto sonoro: la soundtrack è azzeccatissima, e ci è capitato più volte di fermarci in un luogo solo per poter ascoltare qualche traccia ad oltranza. Graficamente parlando poi, il gioco è originale e curato sotto ogni punto di vista, con un delizioso aspetto cartaceo che quasi sembra di poter sentire sotto le mani, regalando un feeling cartoon che, come dimostra la storia, non invecchierà mai.
Il titolo inoltre non dimentica neanche di sfruttare i sensori di movimento dei Joycon, chiamati in causa soprattutto durante le boss fight.
Tirando le somme, Paper Mario: The Origami King è un gioco vasto ma mai dispersivo, aperto a tutti ma capace di tirare fuori le unghie quando è il momento di farlo. A volte lo si ama e a volte, bonariamente, lo si odia. Ed è sicuramente un ottimo nuovo inizio per una saga che, con le ultime iterazioni, stava davvero perdendo tantissimo smalto.
Che vogliate vederlo come un gioco di ruolo basato sul mondo di Mario o come sua divertente parodia, sta solo alla vostra interpretazione, ma se amate i viaggi grandiosi, pieni di segreti e che sprizzano fantasia da tutti i pori, prendetelo ad occhi chiusi.