Path of Exile 2, a partire dal prossimo 4 aprile, si espande con un aggiornamento massiccio e di elevatissima caratura, apparecchiando tanti contenuti e una mole non indifferente di ottime aggiunte.
Duecento ore dopo, Path of Exile 2 è ancora installato sul mio PC. Lo dico orgogliosamente perché, oltre a essere l’ARPG isometrico migliore in circolazione, è pure l’Accesso Anticipato più raffinato e stracolmo di interessanti novità che vanno via via configurarsi. Grinding Gear Games, attraverso un evento dedicato alla stampa, ha presentato il nuovo, elegante e imponente aggiornamento sul videogioco che è, a tutti gli effetti, migliore di Diablo IV.
Già, non scherzo quando lo scrivo: la produzione di Blizzard Entertainment, rimasta ancorata a un modus operandi semplicistico già visto in passato con il terzo capitolo del franchise, esce con le ossa rotte se paragonata a Path of Exile 2. Non sono io a dirlo: lo espongono i dati, le recensioni su Steam (da considerare assolutamente, nel grande ordine delle cose) e sull’accoglienza da parte dei giocatori. Il videogioco di Grinding Gear Games, in tal senso, ha la capacità di unire una storia coinvolgente e un gameplay migliorato, affinato, mirato a dare enfasi al lato RPG insiti in ognuno che non riesce fare a meno di opere di questo calibro.
Se avete giocato con il Mercenario, la reale novità nello scenario dell’opera di Grinding Gear Games, sicuramente potrebbe essere una grossa novità interfacciarvi con un altro personaggio di tutto rispetto, che certamente potrebbe ricordare lo Spiritista di Diablo IV. Eppure, propone un sistema di combattimento nettamente diverso. Nettamente migliore. Con il parry, tanto per cambiare. Scopriamo assieme le novità che si porta sulla schiena Dawn of the Hunt, che mi verrebbe da dire che non è un semplice aggiornamento. È la promessa di rendere Path of Exile 2 il punto di riferimento per gli ARPG isometrici, che sta via via prendendo sempre più piede. E non potrebbe essere altrimenti.
La nuova, straordinaria classe di Path of Exile 2: la Cacciatrice
Path of Exile 2, già di per sé ottimo per i contenuti offerti, aggiungerà un nuovo personaggio giocabile: la Cacciatrice. Anche se poco più sopra vi ho parlato della Spiritista e delle sue arti, è bene che la dimentichiate. La Cacciatrice, infatti, dispone di lance con cui può sferzare il nemico nel corpo a corpo, o scagliandogliele addosso con cattiveria e brutalità.
È peraltro difesa da uno scudo, che, come detto più sopra, ha la primizia di poter essere adoperato per deviare i colpi nemici. La giovane è nata in una società complessa, quella degli Azmeri, ed è stata esiliata a seguito dell’utilizzo di una gemma sacra, ancestrale, per difendere il suo villaggio. Stando alle parole di Jonathan Rogers, Game Director di Path of Exile 2, la grande differenza con le altre classi è che la Cacciatrice può sia lanciare l’arma che usarla in modo ravvicinato.
Nei video, ammetto di aver notato un ottimo feeling, tanto coinvolgimento e una scenografia del personaggio di tutta rispetto, circondata inoltre da una imponente costruzione. Il team, infatti, ha pensato di rendere le sue azioni estremamente uniche, prendendo in esempio il personaggio del Mercenario, il quale ha differenti modi di attaccare il nemico e di vincere lo scontro.
Anch’egli è un personaggio unico nel suo genere, perché l’intuizione di proporre differenti modi per offendere il nemico in base alle abilità equipaggiate è di tutto rispetto. Vado nello specifico: se il Mercenario può usare offensive devastanti, intercambiando i proiettili (i dardi, in questo caso), la Cacciatrice è in grado di sgominare il nemico come il Guerriero, ma compiendo una mossa in più, quando evade dall’avversario. Il frame della sua ultima mossa, infatti, vede la ragazza compiere un balzo all’indietro, per poi cominciare ad attaccare il nemico frontalmente, cioè con affondi. O, se si predilige un approccio diverso, dalla distanza.
Questa ibridazione, oltre a garantire un approccio diverso a seconda del modo in cui si gioca, garantisce dunque uno studio oculato del personaggio scelto nel menu all’inizio dell’avventura. Innegabilmente, è cosa si potrebbe dire delle altre classi, tutte ottime e con sostanziali differenze. Inoltre, la prima abilità che si otterrà dal personaggio sarà un vortice capace di accecare i nemici e stordirli. Lasciandolo, esso esploderà, e verranno dunque coinvolti gli avversari.
Il game design attorno alla protagonista include una rappresentanza ottima in fatto di danni elementali. Ad esempio, lanciare l’arma addosso ai nemici potrà scatenare il danno del fulmine, creando dei vortici minori. Gli stessi possono essere potenziati dalla Frenesia. Ora, ogni lancia avrà chiaramente il suo danno elementale dedicato: è bene sceglierlo in base alle eventualità, soprattutto quando sarà il momento di affrontare i nemici… e ce ne saranno parecchi, come i boss proposti nei vari atti, devastanti e davvero molto, molto complessi.
Un’aggiunta ulteriore, che non attendo altro di provare con mano e raccontare qui su queste pagine, è l’abilità Caccia di Sangue, che può fare esplodere un nemico e, ovviamente, anche quelli attorno alla carogna.
Le classi Ascendancy spiegate da Jonathan Rogers
Ecco la descrizione del Game Director, Jonathan Rogers: La prima classe di Ascensione che il giocatore potrebbe scegliere è il Ritualista. Il Ritualista ha abbracciato il lato più oscuro delle tradizioni azmeri sfruttando il potere del sacrificio animale e della peste. L’abilità “Forza vitale corrotta” fa sì che a tutti i nemici intorno a te crescano bolle di sangue volatili sulla loro pelle, quando quei nemici vengono uccisi le bolle scoppieranno, diffondendo sangue corrotto a tutti i nemici intorno a loro.
Il Ritualista eccelle nello sfruttare i ninnoli magici, l’abilità “Dito sfoderato” ti consente di equipaggiare un anello aggiuntivo su un dito intorno al collo. Prendere “Sintonizzazione mistica” aumenta i bonus di tutti gli anelli e gli amuleti che hai equipaggiato. Ora questo è uno dei miei preferiti, “As the Whispers Ask” ti garantisce una nuova abilità: Sacrificio rituale. Usare l’abilità sui cadaveri dei mostri rari uccisi per assorbire il potere nel loro sangue e dare uno dei loro modificatori per un breve periodo, ha aggiunto.
Queste sottoclassi, in tal senso, includono inoltre le altre già disponibili, il che aggiunge ulteriori ore di gioco e un approccio diverso allo scontro, e non poteva esserci soluzione migliore.
Un endgame con i fiocchi in attesa del lancio ufficiale
Subito dopo Jonathan Rogers, si è aggiunto anche Mark Roberts, che si sta occupando dell’endgame di Path of Exile 2. In un videogioco del genere, ciò che vi è dopo l’avventura principale è fondamentale, e il team si sta focalizzando su due obiettivi importanti. Il primo, è quello di garantire una progressione fluida e intuitiva; la seconda, è di non lasciare tempi morti tra una spedizione e l’altra. L’ottima notizia è che le Torri sono diminuite, ma la difficoltà è stata chiaramente aumentata per far impazzire il giocatore a dovere. Siamo pronti anche a questo, ovviamente, e non potremmo in alcun modo negarci a questa nuova via del dolore.
Il tutto è comunque focalizzato sulla creazione di Mappe più verosimili e omogenee (lo erano già, ma il team intende progredire in modo significativo per garantire maggiori novità al suo interno) e di preparare dei contenuti ulteriori per chiunque concluda la storia principale (non ancora completa).
Ecco una nota sulle mappe corrotte: “Le mappe corrotte esistevano già nell’Atlante, ma abbiamo fatto un lavoro significativo per migliorare questi mostri. Abbiamo anche fatto un passaggio completo sui modificatori su queste mappe per renderle più interessanti e più gratificanti. Una volta raggiunto il Nexus, avrai un nuovo compito. Purifica la fonte dalla Corruzione. Quando sconfiggi l’ultimo Raro in quelle mappe, genererà uno dei tre terrificanti boss, amalgami della Corruzione stessa”, ha dichiarato Mark Roberts.
Cosa aspettarsi dal futuro?
In attesa di mettere le mani sopra alla versione completa di Path of Exile 2, dobbiamo accontentarci di una forma più completa e migliore. Non è, tuttavia, alla sua forma definitiva. Le novità che il team promette, però, sono tante: un nuovo personaggio, delle chiare sottoclassi (mai effettivamente annunciate dal team) e un endgame ora più corposo.
Quando ho iniziato questa anteprima, ho volutamente parlato di Diablo IV, un videogioco buono, buonissimo, pieno zeppo di contenuti e stagioni davvero buonissime. Path of Exile 2, sia nel cuore che nell’anima, ha però una configurazione stilistica diversa, superiore NETTAMENTE al primo capitolo, migliore per la mole di possibilità insita al suo interno. Vi lascio con una suggestione: il Guerriero può forgiare la sua arma per potenziarla e, in seguito, avere un danno superiore. C’è un’animazione dedicata. Questa si chiama cura. Questa si chiama ambizione. Ma soprattutto, questo si chiama far videogiochi.
Path of Exile 2 è attualmente il miglior ARPG isometrico sulla piazza.