PlayStation: per alcuni sviluppatori indie, è più difficile lavorare con Sony. Molto meglio Microsoft e Nintendo

PlayStation Indie Sony

PlayStation e Sony sono nuovamente finite al centro di una bufera. Alcuni sviluppatori indie infatti, come riportato dal portale Kotaku, hanno accusato il colosso giapponese di essere un’azienda difficile con cui lavorare. Il tutto dopo che Iain Garner di Neon Doctrine, su Twitter, ha affermato come, per avere visibilità sul proprio store, l’azienda chiederebbe almeno 25.000 dollari. Una cifra esorbitante, soprattutto per uno sviluppatore indie. Nel tweet non viene specificato che si tratti di Sony, ma viene definita come “Piattaforma X di un operatore di console di grande successo e che Non ha il Game Pass!“.

Il post di Garner sembra aver innescato la miccia, e diversi sviluppatori hanno scritto a Kotaku per descrivere il loro rapporto con PlayStation e Sony. Diversi sono stati i messaggi ricevuti dal portale. Secondo alcune sviluppatori, rimasti anonimi, tra Microsoft, Nintendo e Sony, quest’ultima è la peggiore con cui lavorare.

Uno dei messaggi recitava: “Ah sì, quindi c’è Nintendo che ti supporta. Poi Microsoft che fa lo stesso e poi c’è Sony che supporta la propria macchina AAA e se ne frega di tutti gli altri“. Kotaku ha provato a contattare il colosso giapponese per sentire la loro versione, ma al momento non hanno ancora ricevuto risposta.

Secondo un articolo di Bloomberg, Sony starebbe abbandonando lo sviluppo di piccoli giochi, in favore dei blockbuster. E questo disinteresse verso le produzioni piccole toccherebbe anche quella degli sviluppatori third-party. Un altro utente ha scritto a Kotaku “Sony non capisce che cosa significhi indie. Per nulla. Per loro, indie è qualcosa sotto al milione in budget“.

Un’altro messaggio ricevuto recitava: “Nessuna piattaforma è ‘buona’, ma Sony è particolarmente terribile. Loro stessi lo sanno – hanno un problema da molto tempo, e hanno detto agli sviluppatori la stessa cosa, ma non hanno mai risolto niente, quindi il problema permane“.

Il problema principale è, come riportato a inizio articolo, che per gli sviluppatori indie, pagare 25.000 dollari sarebbe l’unico modo per ottenere un po’ di visibilità. Se una software house indipendente non dovesse versare questa somma, i propri giochi rischiaerebbero di perdersi, al contrario di ciò che accade negli store di Microsoft e Nintendo.

A tal proposito, tra le dichiarazioni ricevute da Kotaku, ce n’è una che parla proprio di Xbox: “Abbiamo persone che ci dicono ogni settimana ‘Abbiamo visto il tuo gioco nella dashboard (di Xbox) oggi!’. L’UI di Xbox sembra un disastro, ma in realtà, è interessante che abbiamo dedicato diversi spazi per mostrare i giochi“.

Per quanto riguarda Nintendo, invece, la situazione è la seguente: “Senza pagare per la visibilità, ci sono dei punti nell’eShop dove apparirai in modo completamente gratuito. Nuove uscite, grandi occasioni, tutte quelle liste così. E mettono anche nuove uscite e sconti decenti nella sezione Scopri“.

Tutto questo problema, questa differenza di visibilità nei vari store, si traduce poi in una differenza sostanziale nelle vendite e nei guadagni che ottengono gli sviluppatori indipendenti. Matthew Wright di WhiteThorn Games, ha pubblicato un grafico dove mostra la percentuale delle vendite nelle console. Al primo posto troviamo Switch con un 60%, a seguire Xbox intorno al 30%, poi Steam con il 7% e infine PlayStation, con appena il 3%.

Un publisher, che è voluto rimanere anonimo, ha fatto vedere a Kotaku le differenze in termine di vendite con i numeri esatti di un gioco indie. Il risultato è che il titolo in questione ha venduto circa 20.000 copie su Xbox, a differenza di PlayStation dove le vendite sono state di 7.000 unità. Ma c’è un ulteriore differenza: per quanto riguarda i DLC, su Microsoft c’è stata una vendita di 2.000 copie in più, mentre “Su Sony, e questa non è una battuta, fino a oggi, 7“.

Una situazione quella di PlayStation che per alcuni sviluppatori indie, quasi insostenibile. Persino l’accesso agli sconti è una questione delicata. Infatti, uno sviluppatore indie ha dichiarato: “È il peggio. Puoi solo essere invitato alle promozioni in questi giorni. Non sta a te decidere quando scontare un gioco. E questi inviti sono fuori di testa. Ti propongono di solito il 40-50% da default, e devi fare una contro-proposta. Ti dirai, ‘dannazione, devo offrire loro il 30% o magari mi escludono’“.

Al contrario, su Xbox la situazione è migliore. Eric Freeman, uno sviluppatore indipendente di Deja Vu, ha risposto a Kotaku via Twitter. Freeman ha dichiarato: “Ci aiuta in ogni parte del processo. Oltre alla loro percentuale per le vendite, non ci hanno mai chiesto soldi. E tutti all’interno del team di ID@Xbox sono stati molto bravi e veloci“. Con Sony, invece, le comunicazioni sono incredibilmente difficili.

Insomma, il quadro descritto non è dei migliori. Per il colosso giapponese non è una bella situazione. Certo, nessuno è perfetto, ma quanto descritto denota come Sony debba ancora migliorare il suo rapporto con gli sviluppatori indie. Già l’anno scorso, infatti, il creatore di Return of the Obra Dinn aveva detto che i giochi indie erano penalizzati da Sony, visto che non verrebbero scontati.

E voi cosa ne pensate di questa di situazione? Chi tra di voi è uno sviluppatore indie, sa dirci qual è stata la propria esperienza con Sony?

Fonte: Kotaku