PlayStation e Xbox non si fanno la guerra per le acquisizioni. Lo afferma Jack Tretton, ex-CEO di PlayStation USA

Sony e Microsoft non si fanno guerra per le acquisizioni, afferma Jack Tretton, ex-CEO di PlayStation USA nell'era PS4

Jack Tretton, ex-CEO della divisione PlayStation USA nell’era PS4, ha affermato ai microfoni di Game Informer che, secondo lui, Sony e Microsoft non sono in guerra per le acquisizioni. Il motivo dietro questo continuo acquisto di software house e publisher, afferma l’ex-CEO PlayStation, risiede nella voglia da parte delle compagnie di incrementare i profitti e allargare il mercato.

Tretton ha affermato innanzitutto che questo 2022 è impressionante se si considera il discorso acquisizioni. A spiccare, chiaramente, è la mostruosa acquisizione di Activision da parte di Microsoft, che ricordiamo spese ben 70 miliardi di dollari per accaparrarsela. Ed è proprio da questa acquisizione che Jack Tretton ha poi instaurato il suo discorso.

Secondo Tretton, infatti, questa acquisizione dimostra che ormai tra i due colossi non c’è più quella guerra spietata che contraddistingueva l’era Xbox 360 e PlayStation 3. Anche solo 10 anni fa, afferma l’ex PlayStation, Microsoft avrebbe reso Call of Duty un brand esclusivo Xbox senza pensarci troppo.

Questo scenario, però, non si verificherà. La nuova era del gaming vede entrambe le aziende aprirsi molto di più verso i giocatori, e lo stesso Phil Spencer ha garantito che Call of Duty continuerà ad uscire su PlayStation. Il discorso è identico anche per quanto riguarda Sony PlayStation e la recente aggiunta di Bungie nella famiglia PlayStation Studios.

Sony PlayStation vuole infatti mantenere Bungie una compagnia multipiattaforma, rispettando tra le altre cose la volontà stessa del team. Le due compagnie, ha concluso poi Tretton, non fanno altro che agire da aziende e tentano semplicemente di incrementare i guadagni ed espandersi.

Infine, per Tretton la competizione videoludica non è più un “Sony vs Microsoft vs Nintendo”, anzi. “La competizione ora vede i videogiochi come forma di intrattenimento contro altre forme di intrattenimento quali TV, concerti o qualsiasi altro medium”, spiega Tretton.

Fonte: GameInformer