Prey – Hands On

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In conclusione

Prey è frutto del lavoro a quattro mani di uno dei migliori scrittori nel campo e di una delle migliori software videoludiche esistenti. E, diciamolo chiaramente, si vede.

Intrigante già dalle prime battute, Arkane promette un’avventura fantascientifica introspettiva e marcatamente psicologica, capace di saltare continuamente tra realtà e finzione, tra tangibilità e sogni a occhi aperti, tra convinzioni e falsi ricordi impiantati. In Prey, nulla è ciò che sembra, dai nemici che si fingono pezzi di mobilio a quello spettacolare panorama cittadino che, in realtà, è opera di un’unica, grande simulazione.

Le prede siamo noi ma, con un pizzico di furbizia, potremmo presto diventare i cacciatori. Non sappiamo quale sia la verità dietro la TranStar, non sappiamo se il gioco viaggerà sempre così in alto, né sappiamo se il lavoro combinato di sceneggiatore e sviluppatori si rivelerà così coeso nel corso dell’intera avventura, ma siamo speranzosi. Dishonored è ormai una realtà già affermata, ma Prey – che ambisce a qualcosa in più – è ancora un grosso punto interrogativo.

Tre mesi ci separano dal suo arrivo nei negozi e, fortunatamente, dubbi e conseguenti speranze saranno presto fugate. Incrociamo le dita, perché con un po’ di fortuna potremmo anche trovarci di fronte al nuovo caposaldo del genere.

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