Problemi per Ubisoft: cinque dirigenti indagati per insider trading

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Notevoli problemi in seno alla grande Ubisoft, casa sviluppatrice di alcune delle saghe videoludiche più note come Assassin’s Creed e Watch Dog, dove ben cinque dirigenti sono al momento accusati di insider trading.

L’accusa, avanzata dall’Autoritè des Marchès Financiers, organo che si occupa di controllare le operazioni svolte sui mercati finanziari, coinvolgerebbe anche lo stesso CEO di Ubisoft Montreal, Yannis Mallat.

Stando alla ricostruzione, gli accusati avrebbero venduto una parte dei loro pacchetti azionari prima del 15 ottobre 2013, a poche ore di distanza dal rinvio ufficiale di Watch Dogs e The Crew. Tale azione è costata loro l’accusa di aver tratto vantaggio da conoscenze interne per i propri fini economici (poco dopo le azioni avrebbero ricevuto un notevole ribasso). Ovviamente, Mallat si dichiara innocente, in quanto sarebbe venuto a sapere del rinvio dei due titoli solo dopo aver ceduto le sue quote.

Ubisoft, dal canto suo, ha divulgato un comunicato ufficiale in merito alla faccenda, anche per cercare di calmare le acque che potrebbero portare a un crollo imminente del suo titolo quotato in borsa.

Ubisoft è a conoscenza che l’azione intentata dall’Autoritè des Marchès Financiers (AMF) riguarda cinque membri del nostro team. I soggetti mettono in discussione il loro coinvolgimento nella vicenda e l’interpretazione dei fatti resa dall’AMF. Yves Guillemot, co-fondatore e CEO di Ubisoft, non mette in discussione la buona fede delle persone coinvolte e assicura pieno sostegno e fiducia. Tali procedimenti riguardano la temporanea caduta nel valore delle azioni di Ubisoft alla fine del 2013, dopo l’annuncio dei rinvii di Watch Dogs e The Crew. L’autorità AMF afferma che, prima dell’annuncio, i membri del team abbiano ceduto titoli essendo a conoscenza di informazioni riservate. Il procedimento proseguirà il 18 novembre presso la Commission des Sanctions di Parigi”.

Fonte: Gamesindustry