Brendan Greene celebre autore di Player Unknown Battleground, il gioco che si può considerare il capostipite per eccellenza di tutti i moderni Battle Royale, è recentemente tornato a parlare di Prologue, nuovo progetto su cui il team PlayerUnknown Productions tornerà ad occuparsi dopo l’annuncio dello scorso anno.
Nel corso di una recente intervista con Forbes, Greene ha svelato alcuni dettagli inediti relativi a Prologue: allo stato attuale il gioco non rientra nei classici canoni degli shooter e nemmeno in quelli di un battle royale. “Prologue è il nostro primo passo in un nuovo mondo,” dichiara Greene. “Ero alla ricerca della possibilità di creare qualcosa di nuovo su scala globale…”
“Vogliamo creare dei mondi sandbox realistici su una scala raramente provata prima, ampi centinaia di chilometri con migliaia di giocatori che interagiscano tra loro, esplorando e creando” continua a spiegare l’autore di PUBG. A quanto pare lo scopo del team di sviluppo è quello di sfruttare una sorta di network in grado di dare vita a immensi open world generati sempre in modo differente, con Prologue che sarebbe addirittura una semplice prima versione di un progetto molto più grande.
L’idea delle 25 persone che compongono il team di PlayerUnknown Prodductions è quella di dare vita ad un’opera videoludica decisamente innovativa, sperimentando con nuove tecnologie per fare in modo che Prologue riesca a stupire tutti. Al momento però non c’è ancora alcuna informazione certa su cosa ci aspetterà nel gioco.
Questa la descrizione del gioco: “Dovete cercare di trovare la vostra strada attraverso un’ambientazione selvaggia generata ogni volta in maniera diversa, utilizzando strumenti che trovate in giro e raccogliendo risorse per sopravvivere in un viaggio dove l’ambiente ostile è una minaccia costante. Non ci sono guide, non ci sono sentieri da seguire, solo un mondo, un punto sulla mappa da raggiungere e gli strumenti che riuscite a trovare.“
Sapevate invece che è in arrivo una serie TV ispirata a Player Unknown Battleground prodotta da Adi Shankar, showrunner di Castlevania?
Fonte: venturebeat