Sin dall’uscita di Mario Kart, datato 1992, sono state moltissime le software house a tentare di riproporre il concetto di “kart game arcade” applicandolo ai più svariati franchise: da Crash a HotWheels, passando persino per F1 All Stars, un Kart Game incentrato sulla F1. Alcuni di essi sono molto riusciti, basti pensare a Crash Team Racing, mentre altri non hanno goduto di un livello altrettanto soddisfacente. Tra questi troviamo Puffi Kart, videogioco puffato da Eden Games (developer) e Microids (Editore). Il gioco, uscito lo scorso novembre su Nintendo Switch, è finalmente approdato su altre console. Purtroppo, ben poco è cambiato dalla prima release.
Modalità di gioco
Puffi Kart presenta infatti le stesse, grosse, problematiche palesatesi con la prima release: pochi contenuti e poca varietà. All’interno del gioco troviamo tre modalità ad attenderci: Prova a Tempo, dove dovremo confrontarci con tre diversi tempi che corrisponderanno a Bronzo, Argento e Oro; Gara Libera, dove potremo scegliere il nostro circuito e regolare vari parametri a piacimento; Coppa, dove dovremo affrontare un campionato e vincere le rispettive medaglie. Infine, sarà presente la modalità multigiocatore, quest’ultima limitata al locale fino a un massimo di quattro giocatori.
Sono presenti dodici circuiti, che diventeranno ventiquattro una volta sbloccata la versione specchiata. Le piste presentano solitamente un layout anche piuttosto accettabile, soprattutto se avete poca esperienza col genere, ma che finiranno con venirvi a noia piuttosto presto proprio perché di numero ridotto e soprattutto privi di rigiocabilità.
I percorsi presenteranno un paio di vie alternative, siano esse da percorrere guidando o semplicemente usando delle “bolle” che ci porteranno verso un’altra parte della pista, ma nulla di particolarmente memorabile. Apprezzabile, quantomeno, la presenza di diversi elementi riconoscibili. Potremo infatti imbatterci in Gargamella intento a studiare se nell’orata all’acqua calda ci vada o meno il pachino; oppure il suo fidato Birba, intento a dormire sul tetto della dimora dello stregone.
Aspetto grafico
Purtroppo, questi circuiti non brillano neppure dal punto di vista estetico e non reggono il passo con le musiche, queste molto coinvolgenti. Graficamente, le piste presentano più di una lacuna, tra texture slavate, una mole poligonale abbastanza scarsa e un’illuminazione non proprio perfetta, e la scarsa direzione artistica aiuta a enfatizzare il tutto. Non mancano inoltre problemi di telecamera che rendono alcune sequenze più confusionarie del dovuto. La già citara scarsità di poligoni la ritroviamo anche sui protagonisti del gioco: i Puffi stessi e i loro Kart. E purtroppo, questo non è l’unico problema che affligge i piccoli esserini blu immaginati da Peyo.
I contenuti di Puffi Kart
Avremo modo di scegliere tra ben 12 Puffi diversi ma, a conti fatti, sono tutti troppo simili tra loro, quasi indistinguibili. L’unica differenza consiste in una singola abilità che potremo puffare per vincere contro gli altri Puffi, sia essa un turbo più prolungato oppure un oggetto che i rivali non possono avere. Pad alla mano, però, tutti i Kart si pufferanno alla stessa identica maniera. Un gran peccato, perché i mezzi in questione sono esteticamente molto ispirati. Il Kart di Puffo Inventore, ad esempio, si presenta con un aspetto molto più tecnologico rispetto a quello di Grande Puffo, mentre quello di Puffetta è caratterizzato da colori più vivaci che rispecchiano il suo personaggio.
Sui circuiti potremo raccogliere diversi oggetti, da bacche con cui liberarci di pacchi bomba rognosi a ghiande da scagliare contro gli avversari, passando per tornado, capaci di farci andare molto più veloci degli altri e rovinando anche la loro corsa, o le vespe, l’equivalente dei razzi di Mario Kart e capaci di sbloccare in me paure ancestrali che non provavo da quel 24 ottobre 2010, quando per la prima volta mi imbattei in un Cazadores su Fallout: New Vegas.
Sì, ho il terrore di insetti arrabbiatissimi che pungono e qui quegli stessi insetti fanno molto male, essendo capaci di rallentarci per 2-3 secondi. A questi si aggiungono poi i soliti “trucchi” visti in altri titoli di questo genere, come l’uso della derapata per accumulare abbastanza turbo da usare poi per ottenere uno sprint proporzionale alla durata della derapata.
Non aiuta, inoltre, l’assenza di una vera progressione. Una volta avviato il gioco, ci troveremo infatti tutti i contenuti sbloccati. È doveroso far notare che questo potrebbe essere un vantaggio per chi è semplicemente alla ricerca di un gioco da avviare sul momento per far divertire i propri bambini, ma è al tempo stesso non c’è nulla che spinga qualcuno ad avviare il gioco per sbloccare magari quella pista particolare o chissà cos’altro.
No, specchiare un circuito non è proprio il modo più ispirato per aggiungere contenuto al proprio titolo. L’unica rigiocabilità è data dal perfezionamento delle traiettorie e dagli elementi collezionabili: adesivi da guardare nel menu apposito. Essi consistono in immagini tratte dal cartone che rappresentano i Puffi in svariati outfit, così come Gargamella o il suo fidato gatto.
In conclusione
Consigliamo Puffi Kart solo a chi necessita di un videogioco con cui far divertire spensieratamente i propri pargoli e magari introdurli al genere racing con un qualcosa di tutto sommato semplice e immediato, però anche in quest’ottica fatichiamo a dargli più di una sufficienza risicata. Per tutti gli altri, beh, inutile anche solo dirvi che potete trovare di meglio altrove.
