Le dichiarazioni riportate dal portale IGN. Secondo Strauss Zelnick le proteste dei videogiocatori circa il prezzo a cui verrà venduto Red Dead Redemption su Nintendo Switch e PlayStation 4 (che lo renderò compatibile con PS5) sarebbero immotivate. Il CEO di Take-Two Interactive, società che svolge il ruolo di publisher per i giochi Rockstar Games difende la scelta di fissare il price-tag a 50€ in Europa per entrambe le versioni.
La dichiarazione, riporta IGN, è arrivata in coda a una conference call con i giornalisti. Uno dei partecipanti alla riunione ha chiesto direttamente al boss dell’azienda il perché della decisione. “Riteniamo sia un prezzo ‘commercialmente accurato’ per quel tipo di prodotto” avrebbe tagliato corto Zelnick. La decisione non ha comunque soddisfatto un’ampia fetta dei fan che speravano in un prezzo più popolare per un gioco che – lo ricordiamo – non subirà alcun trattamento ulteriore rispetto al semplice porting. In altri termini: niente upscale, nessuna miglioria alle prestazioni. Solo il gioco, puro e semplice.
Anzi, a dire il vero non proprio solo il gioco. Oltre Red Dead Redemption ci sarebbe anche l’espansione Undead Nightmare, ricorda Hannah Sage, EVP of Finance di Take-Two Interactive. Una aggiunta che, secondo Zelnick, valorizza la sua posizione: “è un grande bundle e un valore aggiunto per i videogiocatori”.
Interrogato da IGN, Zelnick è rimasto molto vago circa una possibile uscita su PC. Il dirigente lancia la palla ai developer, saranno loro a decidere se, quando e come fare un annunci in merito.
La testata ha insistito sulla questione port vs. remaster chiedendo al boss di Take-Two perchè si sia deciso di intraprendere la strada proprio del porting. “Tutto dipende dalla visione che il team creativo ha per un titolo e in assenza di una forte visione ulteriore circa ciò che si può fare su un titolo, meglio riportarlo nella sua forma originale. Abbiamo fatto così in passato. In altri casi abbiamo provveduto alla remastered o potremmo fare dei remake ma, di nuovo, tutto dipende da titolo, piattaforma e altri fattori” conclude Zelnick.