Come non detto, abbiamo preso tutti un abbaglio. Red Dead Redemption The Outlaws Collection non esiste. Il pack apparso sullo store Amazon e poi subito rimosso non era altro che un fake architettato ad arte. Anzi, a dire il vero, su Amazon non c’è mai nemmeno finito. Diverse fonti hanno notato strani elementi che, messi insieme fanno giungere ad una conclusione inevitabile. Tutto finto, e ci siamo cascati.
A notare che ci fosse qualcosa di strano nel gioco è stato Zack Zwiezen, penna in forza a Kotaku. Zwiezen ha osservato attentamente gli screenshot della pagina Amazon e gli artwork spacciati come copertine della collector e si è reso conto che qualcosa non andava. Il redattore, dopo avere effettuato le dovute verifiche, ha pubblicato un lungo thread su twitter dove ha spiegato, passo dopo passo, cosa lo ha condotto alla conclusione che l’annuncio fosse un fake.
Da bravo osservatore, Zweizen si è posto diverse domande in merito a quanto pubblicato sullo store di Bezos. Secondo lui, chi ha realizzato la cover lo ha fatto con Photoshop ove nel 99% dei casi, dice Zweizen, vige la regola della pigrizia. Il redattore ipotizza che chi ha realizzato la cover non abbia speso troppo tempo a ricrearla da zero ma abbia attinto ad una serie di contenuti già esistenti per ricombinarli tra di loro.
Si parte dalle figure di Arthur Morgan e John Marston che, secondo Zweizen, non sono altro che due PNG in alta definizione arraffati da Google Immagini e poi successivamente ritagliati e ricolorati. Per dimostrarlo prova a effettuare una possibile ricerca e, tra i primissimi risultati, spuntano proprio le immagini utilizzate nel fake. Tra gli altri elementi che saltano all’occhio di Zweizen abbiamo il sole mostrato alle spalle dei due protagonisti: è lo stesso utilizzato nella cover di Red Dead Redemption 2, impossibile sbagliarsi.
Lavoro sciatto anche nella parte frontale della finta confezione: i cowboy che si vedono sul davanti non sarebbero altro che un crop da una delle immagini di Red Dead Redemption 2 già esistenti. Addirittura Zweizen nota una strana sovrapposizione degli alberi rossi in basso. Insomma, vero è che chi fa arte non commette errori ma ha incidenti felici, ma qui si esagera un pochino.
Abbiamo tenuto per ultime le informazioni che mettono definitivamente fine alle voci sulla questione. Alcuni elementi erano già stati fatti notare da Gamerant pochissime ore dopo l’uscita. Il sito Dualshockers ha aggiunto il suo contributo. Riassumiamo brevemente quanto elencato dal primo sito prima di passare a quello che, invece, hanno notato i redattori di Dualshockers.
Innanzitutto la fonte originale degli screenshot non è stata identificata e risulta pertanto irreperibile. In secondo luogo lo zip-code visibile sugli screenshot: 10080, World Trade Center, New York. L’url originale della pagina non è stato immortalato, una veloce verifica tramite quello avrebbe svelato subito l’arcano. Ultimo elemento portato ad esempio da Gamerant è il prezzo delle varie versioni. Troppe incongruenze.
Passiamo ora a quanto notato dal giornalista di Kotaku che fa notare una cosa molto semplice: la dicrepanza tra le date di consegna e quelle di restituzione. La disponibilità del titolo infatti era segnata come a partire dal 31 dicembre 2021. La restituzione dello stesso avrebbe potuto essere fatta entro il 31 gennaio, ma sempre del 2021. Insomma, volevate prenderlo? per restituirlo vi sarebbe servita una DeLorean. Questo rende chiaro, in maniera definitiva, come anche gli screenshot Amazon siano stati montati ad arte.
Insomma, ci dispiace avervi deluso, purtroppo però pare che bisognerà attendere per tornare in Red Dead Redemption. Poco male, magari Rockstar prenderà spunto e farà un nuovo capitolo della serie. Chi lo sa?
Fonte: Gamerant – Dualshockers