Sniper: Ghost Warrior 3 – Recensione

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Patriottismo

Ovviamente, il cuore dell’esperienza – se non la parte più divertente – è il puro e semplice omicidio. Per quanto questa frase possa in futuro essere utilizzata contro di noi, non si può negare come Sniper: Ghost Warrior 3 dia il meglio di sé quando si imbraccia un’arma e si dispensa un po’ di sano (ed esagerato) patriottismo. Nonostante il protagonista possa sbizzarrirsi con mitragliatrici, mine, granate e pistole, la sua – e la nostra – arma preferita resterà perennemente il fucile da cecchino. Da un gioco con questo nome, dopotutto, potevamo aspettarci altro?

Il sistema balistico punta al realismo più assoluto, con proiettili capaci di calcolare con efficienza forza di gravità, distanza, direzione del vento o consistenza dei materiali contro cui vanno a impattare. Appostarsi nelle zone rurali, lontani da occhi indiscreti, è così conveniente che, ben presto, è proprio questa sua principale forza a mettere a nudo i difetti di progettazione più grossi, in primis il mancato equilibro tra i vari strumenti in dotazione.

Nonostante il protagonista possa sbizzarrirsi con mitragliatrici, mine, granate e pistole, la sua – e la nostra – arma preferita resterà perennemente il fucile da cecchino.

Come abbiamo detto in precedenza, il negozio ci permetterà di portare con noi un’infinità di equipaggiamenti bellici, ma alla fine della fiera ci si ritrova sempre e comunque a utilizzare la soluzione più comoda e classica. Noi, ad esempio, abbiamo finito l’intera campagna senza mai abbandonare il fido fucile da cecchino, neanche una volta. Anche a difficoltà media, dopotutto, ci si ritrova a cadere di fronte al fuoco nemico già dopo una sola manciata di colpi, ed è anche questo a scoraggiare qualunque approccio più diretto.

Un sistema di abilità acquistabili riesce comunque a dare un senso a tutta quell’esplorazione opzionale, pur non risultando chissà quanto vitale ai fini della sopravvivenza. In fin dei conti, ci si ritrova ben presto a diventare delle vere e proprie divinità intoccabili, fin troppo superiori a delle forze nemiche che hanno ben poca possibilità di controbattere, soprattutto se a centinaia di metri di distanza. E nonostante la sensazione di impersonare un angelo della morte sia appagante come non mai, non si può soprassedere su lacune progettuali capaci di rendere il tutto morbosamente semplice già a un’ora dal prologo.

Ed è davvero un peccato, perché a parte alcune meccaniche – come il drone radiocomandato o le varie aree di “parkour” – non ci si ritrova a sfruttare quasi nessuna delle numerose possibilità offerte, come se le missioni non fossero state progettate tenendo conto del mondo di gioco o delle varie meccaniche.

Ovviamente, lo stesso discorso non vale per le difficoltà più elevate, per gli incarichi secondari più complessi o per la modalità che nasconde completamente l’interfaccia e ogni eventuale aiuto quando si prende la mira. Sarebbe questo in realtà il modo corretto di godere di Ghost Warrior 3 ma, ironicamente, la linea d’apprendimento eccessivamente ripida non ci permette di consigliarlo a occhi chiusi.

Tecnicamente, siamo di fronte a un buon prodotto. I (pochi) filmati sono ben girati, la mappa abbastanza vasta e il motore grafico estremamente solido. Certo, parliamo comunque di un certo CryEngine, che non è proprio l’ultimo arrivato sul mercato, anche se il prodotto non riesce affatto a raggiungere le vette d’eccellenza di altri suoi colleghi che l’hanno usato in passato.

Un po’ come il predecessore, infatti, questo terzo capitolo mostra il fianco a numerose ingenuità di programmazione e, ora come ora, ci sono glitch grafici più o meno marcati un po’ ovunque. I caricamenti, poi, sono insalvabili: nonostante il viaggio rapido sia quasi immediato, il primo avvio – o il cambio mappa – richiede addirittura dai tre ai quattro minuti d’attesa.

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RASSEGNA PANORAMICA
Voto
7.5
sniper-ghost-warrior-3-recensione<b>PRO</b><br> Un mondo vasto e pieno di approcci da provare <br> Sistema di mira realistico e stracolmo di variabili <br> Molti compiti secondari con cui allungare la campagna di base <br> <b>CONTRO</b><br> L'approccio da cecchino è così conveniente che ci si dimentica di ogni altra possibilità <br> La trama poteva essere più incisiva <br> Molti difetti tecnici