Sniper: Ghost Warrior 3 – Recensione

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In conclusione

Sniper: Ghost Warrior 3 è indubbiamente un grosso passo in avanti rispetto ai predecessori, ma pur aprendo nuovi spiragli su una saga fino a pochi anni fa data per morta, non riesce ancora a convincere appieno. La trama cattura a momenti alterni, mentre il gameplay appagante e realistico è fin troppo spesso accompagnato da uno squilibrio che rende un singolo approccio molto più conveniente di mille altri.

Sia chiaro, non ne esce mai un gioco totalmente appiattito. Pur con le sue ingenuità di gameplay, questo terzo capitolo riesce a sorprendere per cura – soprattutto militare – e a tratti addirittura varietà. Nonostante una campagna primaria non lunghissima, i numerosi incarichi secondari riescono come minimo a raddoppiare il conteggio di ore finali, mentre il mondo di gioco risulta sempre affascinante e pregno di atmosfera, ben suddiviso in zone ostili e villaggi invece più civilizzati.

La deriva open-world lo mette magari nella scomoda posizione di farsi paragonare a giochi simili ma di tutt’altra caratura – Far Cry in primis – ma nonostante alcune idee fin troppo abbozzate e una personalità non sempre spiccata, è riuscito a intrattenerci dall’inizio alla fine pur senza mostrare chissà quante pretese.

Certo, non sarà la rivoluzione che qualcuno poteva aspettarsi visto il budget più corposo alle spalle, ma è indubbiamente un nuovo, luminosissimo inizio per una saga che ha iniziato a mostrare le unghie forse un po’ troppo in ritardo. O almeno si spera.

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RASSEGNA PANORAMICA
Voto
7.5
sniper-ghost-warrior-3-recensione<b>PRO</b><br> Un mondo vasto e pieno di approcci da provare <br> Sistema di mira realistico e stracolmo di variabili <br> Molti compiti secondari con cui allungare la campagna di base <br> <b>CONTRO</b><br> L'approccio da cecchino è così conveniente che ci si dimentica di ogni altra possibilità <br> La trama poteva essere più incisiva <br> Molti difetti tecnici