Sony aveva delle perplessità riguardo al lancio di una propria console in un mercato nella quale fino a quel momento dominavano Nintendo e SEGA. A raccontarlo è stato Shawn Layden, ex CEO di PlayStation America, nel corso di una recente intervista in cui ha svelato alcuni interessanti retroscena sulla prima macchina interamente costruita dalla compagnia nipponica.
Ai microfoni del celebre portale Eurogamer, Shawn Layden ha ricordato il primo testing a un prototipo di PlayStation: “A metà del ’94, prima del lancio, mi trovai in una sala riunioni a giocare a Ridge Racer e pensai: Oh mio Dio, sarà una cosa incredibile“. Alcuni dirigenti di Sony non erano però dello stesso avviso: “Alcuni dirigenti dell’azienda l’avevano definita un’impresa folle, ma l’allora presidente Norio Ohga ci credeva abbastanza da portare in fondo il progetto, fino al lancio sul mercato. Molti pensavano che stessimo correndo un grosso rischio. È stata una lotta poter mettere il nome Sony sulla macchina: non volevano essere associati a questo nome”.
Shawn Layden entrò a far parte di Sony negli anni ’80 e iniziò a lavorare direttamente nella sede centrale che si trova in Giappone. “Al momento del lancio di PlayStation – racconta – ero ancora in azienda, nella sede centrale di Sony, dove mi trovavo dal 1987. Ero collegato all’ufficio del presidente, Akio Morita, il fondatore di Sony. Ero il suo assistente, scrittore di discorsi, ghost writer e interlocutore quando era necessario. E noi osservavamo tutto questo da lontano, per così dire“.
Ben 30 anni son passati ormai da quel lontano 3 dicembre 1994, data del lancio della prima PlayStation. Ed essa, anche se la compagnia nipponica non sembrava inizialmente crederci più di tanto, è stata capace di rivoluzionare l’intero mercato videoludico gettando le basi per ciò che Sony è diventata oggi. Per festeggiare in grande stile i 30 anni di PlayStation, Sony ha dato vita a una serie di iniziative imperdibile tra videogiochi, console a tema e anche un trailer emozionante che ripercorre le principali IP.
Fonte: Eurogamer