I pregiudizi sui videogiochi sembrano lontani dall’essere superati, e questa volta a farne le spese è la nota compagnia cinese Tencent.
Le azioni dell’azienda sono crollate dell’11% dopo che un canale di media cinese controllato dal governo, The Economic Information Daily, ha definito i videogiochi “Oppio spirituale” e “Droghe elettroniche“. Questo canale è molto influente in Cina, e probabilmente gli investitori si sono spaventati a causa dell’articolo che invocava nuove limitazioni sui videogiochi da parte del governo. La versione online dell’articolo è stata rimossa, forse proprio a causa della scelta di parole infelice.
Ke Yan, analista con base a Singapore, ha evidenziato sulle pagine di Bloomberg come la scelta delle parole sia stata troppo dura, e ha anche sottolineato come sarebbe strano se adesso nessuno prendesse provvedimenti.
In risposta alle accuse dell’articolo, Tencent ha dichiarato che metterà maggiori limitazioni ai giocatori minorenni di Honor of Kings. I giocatori più giovani infatti saranno limitati a un’ora di gioco durante la settimana, e due ore durante il week end e le festività. Inoltre, tutti quelli sotto il dodicesimo anno di età non potranno fare microtransazioni nel gioco.
La Cina che non ha permesso alle console di essere vendute dentro i suoi confini fino al 2015, aveva già delle forti limitazioni sui videogiochi. Ma adesso il governo ne vuole ancora di più severe.
L’analista Daniel Ahmad ha evidenziato su Twitter come il governo cinese abbia implementato delle severe misure anti-dipendenza dai videogiochi tra i minori, i quali continueranno a rappresentare una grossa fetta del mercato videoludico.
Questa è una questione che è stata discussa fina dalla nascita del primo videogioco. Che limiti dovremmo mettere ai nostri figli che vogliono passare ore davanti a un computer o una console? Le opinioni che si sono susseguite nel corso degli anni sono divergenti, e la Cina sembra aver scelto la linea dura. Questo atteggiamento del governo cinese ha senza dubbio messo in difficoltà molte aziende del paese, causando crisi che hanno fatto perdere molti utili alle compagnie.
Per non parlare poi dell’ancora più spinosa questione dei “videogiochi violenti“, ovvero la credenza e il pregiudizio che alcuni videogiochi aumentino l’aggressività dei più giovani. Tutti questi luoghi comuni, trattati più volte in dibattiti televisivi e radiofonici, sembrano lontani dal divenire solo un ricordo e probabilmente ne sentiremo parlare ancora per molto. Non ci resta che aspettare e vedere se in futuro il governo cinese deciderà di allentare la presa sul mondo dei videogiochi, che al momento sono considerati dai media quasi al pari di una droga.
La Tencent intanto è stata molto attiva nel mondo videoludico, e ha recentemente acquistato Sumo Digital per 1.27 miliardi di dollari. Inoltre, il loro studio TiMi ha recentemente pubblicato Pokemon Unite per Nintendo Switch, con una versione mobile in arrivo a settembre.
Fonte:Gamespot