Condannati
Additati come traditori della patria e ormai sulla strada del patibolo, il nostro alter-ego sarà salvato in calcio d’angolo dall’arrivo di un temibile drago. La città è nel panico, l’esercito troppo impegnato a scacciare la spaventosa belva, ed ecco che ne approfittiamo per lanciarci in una rapida fuga tra vicoli e segrete, nel tentativo di riacciuffare l’ambita libertà e avvertire i vicini insediamenti del pericolo incombente.
Sono secoli che i draghi sono scomparsi dalla circolazione e, per molti, non sono altro che leggende inventate per spaventare i bambini. È normale, quindi, che l’intera Skyrim ci metterà un po’ a convincersi della minaccia, nonostante i vari reggenti siano fin troppo impegnati nella loro guerra civile per riuscire a rendersi conto di ciò che realmente accade attorno a loro.
Usciti all’aria aperta, starà a noi decidere come dare il via a questa avventura. Nonostante sia comunque presente un binario da seguire, la missione principale è solo un mero pretesto per perdersi in uno dei mondi di gioco più stratificati e interessanti di sempre. La libertà offerta dai game designer, tanto nell’esplorazione quanto nell’interazione con i personaggi che ci circondano, è ancora una volta sorprendente.
Sarà normalissimo, una volta messo piede nella world-map, chiedersi cosa ci sia oltre quella leggera traccia lasciata dagli sviluppatori. Il primo obiettivo è quello di avvertire il Lord reggente della città vicina ma, non essendo vincolati da limiti di tempo, perché non immergersi ulteriormente in questo mondo e partire all’esplorazione – per fare un esempio – di quelle rovine che si vedono all’orizzonte? O quella grotta nascosta tra la vegetazione poco lontana dalla strada battuta?
la missione principale è solo un mero pretesto per perdersi in uno dei mondi di gioco più stratificati e interessanti di sempre.