Neil Druckmann, autore di The Last of Us, ha svelato in un’intervista di The New Yorker che inizialmente era previsto un adattamento cinematografico del titolo post apocalittico di Naughty Dog. Ad occuparsi dell’adattamento sarebbe stata Screen Gems, una sussidiaria di Sony nota per aver realizzato i film di Resident Evil. Non proprio un bel biglietto da visita, svela Druckmann, nonostante un certo Sam Raimi alla regia.
Lo stile dei film sembrerebbe infatti troppo esagerato per un racconto dalle veleità realistiche come The Last of Us, troppo “tamarro” e sessualizzato. Basti pensare a come Alice, intepretata da Milla Jovovich, prendesse a calci cani zombie indossando un abito rosso e stivali. E sebbene Neil Druckmann avesse piena fiducia in Sam Raimi, incaricato di dirigere la pellicola, lo stesso non si poteva dire nei produttori esecutivi coinvolti nel progetto.
I produttori volevano infatti proporre qualcosa di grande e esagerato, un tipico blockbuster hollywoodiano, mentre Neil Druckmann puntava a qualcosa di più sofisticato e unico. A questo si è aggiunta poi un’altra, grossa, problematica: il tempo. Riuscire a condensare 15 ore di gioco in un film da 2 ore non è un obiettivo facile da raggiungere.
Il film è stato in Development Hell per anni, prima che Screen Gems rinunciasse all’incarico di qualcosa di evidentemente troppo ambizioso. Ciò che Neil Druckmann voleva realizzare non era un film dove le vicende erano narrate frettolosamente, bensì una serie TV che potesse prendersi il giusto tempo per narrare gli eventi di The Last of Us.
Poco dopo, Carter Swan, allora esecutivo incaricato nell’espandere le IP PlayStation, informò Neil Druckmann che Craig Mazin la pensava come lui. Sul momento, Druckmann rimase sorpreso, esclamando un “Aspetta, è il tipo di Chernobyl?”. Apparentemente lo stesso Craig Mazin – grande fan del gioco – aveva già provato a contattare Neil Druckmann, beccandosi un sonoro rifiuto in faccia. “Non sapevo chi fosse”, ha ammesso Druckmann.
Dopo essersi accordati per un incontro, entrambi hanno concordato sul fatto che il gioco era troppo grande per essere condensato in un film da 2 ore, e che la soluzione migliore sarebbe stata creare una serie TV. Il risultato lo vedremo il 15 gennaio 2023 su Sky Atlantic, e scopriremo se la serie romperà davvero la maledizione citata da Neil Druckmann.
Fonte: The New Yorker