The Last of Us Part 2 è stato un successo assoluto di critica e di vendite, eppure son tante le difficoltà a cui il nuovo titolo Naughty Dog è andato incontro una volta raggiunti gli scaffali dei negozi.
Troll o meno, il review bombing su Metacritic è realtà, e si può notare comunque una certa spaccatura tra le persone quando si parla di questa o quell’altra scelta narrativa. Il seguito dell’avventura di Ellie è infatti coraggioso; forse un po’ troppo, per chi aveva semplicemente chiesto un seguito lineare del capostipite.
Quello che possiamo ormai confermare è che, sì, in fase di recensione abbiamo avuto delle linee guida precise su cosa poter dire o non dire, riguardo la trama del gioco. Attenzione, perché da qui in poi potrebbe esserci qualche minimo spoiler sulla fase centrale dell’avventura. Procedete a vostro rischio e pericolo.
Ovviamente, i motivi di queste restrizioni sono chairi a tutti: alcuni colpi di scena, anche a livello di gameplay, son troppo grossi. Preservare la sorpresa, a volte, potrebbe essere un modo per lasciare a bocca aperta, piuttosto che una mossa vista per forza di cose con malizia. Ce lo spiega anche Neil Druckmann; lo stesso director, in una nuova intervista, ne approfitta anche per sottolineare come lo stesso trucco fosse stato attuato anche da uno dei suoi giochi preferiti: Metal Gear Solid 2 Sons of Liberty, il capolavoro divisivo per eccellenza.
“Proviamo a pensare al tipo di gioco che vogliamo giocare e a quali sono le aspettative per lo stesso“, ha esordito il director di The Last of Us Part 2. “Metal Gear Solid 2 è uno dei miei giochi preferiti di sempre ed è chiaro che abbiamo preso spunto da lui. Molti lo odiano, ma io l’ho amato. Dopo aver visto i trailer e aver finalmente provato il gioco, anche io mi sentii ingannato in qualche modo”.
“Molte scene erano diverse, idem per i boss, ed appariva sempre e solo Snake, mai Raiden. Dire a tutti fin dall’inizio il colpo di scena avrebbe distrutto quella che è poi la magia di The Last of Us Part 2. So bene che ci sono persone che invece avrebbero voluto sapere a prescindere che tipo di prodotto si sarebbero trovati davanti, ma noi abbiamo pensato fosse giusto preservare il più possibile l’esperienza di gioco. Nessuna voglia di ingannare i giocatori con false promesse“.
“Non avessimo chiesto alcune restrizioni nelle recensioni, sicuramente avrebbero fatto una gara a chi aggiungeva più informazioni, e non era quello che volevamo. Abbiamo preferito così, anche a costo di incappare in qualche protesta“.
The Last of Us Part 2, vi ricordiamo, ha ricevuto un sonante 10 su 10 nella nostra recensione. Qui, invece, trovate la soluzione. Il gioco, purtroppo, pare non preveda alcun DLC o multiplayer.
Fonte: GameRevolution