La versione PC di The Last of Us, com’era lecito aspettarsi, delude anche Digital Foundry. John Linneman, senza mezzi termini, ha postato su Twitter una foto dove afferma che c’è materiale per avere terribili incubi durante la notte, e andando nella pura tecnica il team ha messo in luce i numerosi problemi che affliggono questo porting, primo fra tutti un uso sconsiderato di VRAM e CPU.
Il team di giornalisti ha fatto girare il gioco su PlayStation 5 e diverse configurazioni hardware, così da analizzare le differenze. Si passa da configurazioni Enthusiast con I9 12900K e RTX 4090, a configurazioni di fascia media con Ryzen 3600 e RTX 3060 o, in alternativa, 2070 Super. In tutti i casi, è apparso evidente come il gioco soffra di un uso intensivo di VRAM che costringe la RTX 3060 e la 2070 Super a renderizzarlo con texture su medio.
Il porting mette in grossa difficoltà tutte le GPU con 8GB di RAM, ma come abbiamo visto nei vari report su Twitter, anche chi possiede una RTX 3080 da 10GB non può stare tranquillo. Ricordiamo che si tratta di una GPU pensata per il 4K ma che, allo stato attuale, è incapace di renderizzare The Last of Us: Parte 1 in 1440p al massimo del dettaglio. Assurdo, se pensiamo che il preset delle Texture “Max” corrisponde allo stesso utilizzato su PlayStation 5.
CPU utilizzatissime dai PC gamer come il Ryzen 5 3600 soffrono particolarmente l’ultima fatica di Naughty Dog e Iron Giant. The Last of Us arriva infatti a saturare totalmente tutti i core della CPU AMD, producendo enormi cali di framerate nonostante si tratti di una CPU più potente di quella usata su PlayStation 5.
Naughty Dog e Iron Giant dovranno dunque darsi da fare per rendere risolvibile una situazione che, allo stato attuale, appare quasi come una Beta. Gli aggiornamenti stanno arrivando, due dei quali previsti per questa settimana, ma lo stesso team di Digital Foundry ritiene che ci vorrà del tempo prima di giungere a una versione ottimale di The Last of Us Part 1 su PC. La versione che Naughty Dog avrebbe voluto confezionare.
Fonte: Digital Foundry