Il progetto della rete unica italiana in fibra ottica sembra proprio che si farà. Con TIM e OpenFiber che hanno dato il via libera al progetto. E i tempi sembra saranno anche piuttosto brevi perchè le due società sono interessate a completare la fusione dei sistemi in 12-18 mesi.
TIM è il ben noto operatore di telefonia fissa e mobile italiano, mentre Open Fiber è una società creata da ENEL e che sfrutta le condutture elettriche per far passare anche i cavi in fibra ottica. Questo consente una realizzazione della rete molto più rapida perchè non sono necessari grandi lavori stradali, e le relative lungaggini burocratiche.
L’obiettivo della fusione è quello di creare una rete unica italiana in fibra ottica con un unico gestore a capo e a cui tutti gli operatori possono appoggiarsi per offrire il proprio servizio.
Ma quali sono i vantaggi di questa operazione? Innanzitutto una infrastruttura unica è di più facile gestione, rispetto a più reti private. Per gli utenti invece si apre la possibilità di scegliere l’operatore che è più congeniale, senza limiti e vincoli dovuti al fatto che l’operatore prescelto non ha la copertura a differenza di altri.
A dare conferma del via libera alla fusione delle reti di TIM e Open Fiber è stato annunciato dall’Amministratore Delegato di TIM, Pietro Labriola, intervenuto al Festival dell’Economia di Trento. Al progetto parteciperanno anche Cassa Depositi e Prestiti, Macquarie Group e KKR. La firma definitiva dell’accordo dovrebbe arrivare entro ottobre 2022. A questo punto il processo di fusione dovrebbe durare dai 12 ai 18 mesi.
“Prima si pianificavano le reti sulla base dei consumi medi delle persone, che erano facilmente stimabili anche in termini prospettici“, ha dichiarato Labriola. “Oggi il comportamento del cliente è condizionato da fattori esterni anche imprevedibili, e quindi c’è la necessità di rivedere regole non più attuali“. “In Italia ci sono troppi operatori rispetto alla domanda potenziale“, ha aggiunto l’amministratore.
L’obiettivo finale dello Stato Italiano resta immutato, ovvero quello delineato nel Piano Italia che fa parte del PNRR. Lo scopo è quello di riconvertire l’intera rete internet nazionale in una rete a fibra ottica ad alta velocità, fino a 1.000Mbps, entro il 2026.
In parallelo a questo si sta anche diffondendo sempre più la rete 5G nazionale. Anzi proprio l’Italia è prima in Europa per diffusione della nuova rete mobile.
Fonte: DDay