Tomodachi Life – la recensione

In principio era un’isola. A più di un anno di distanza dal successo della release in Giappone (con oltre quattrocentomila copie vendute soltanto nella prima settimana di lancio del gioco), i Mii di Tomodachi Life sono finalmente sbarcati in Italia, e noi abbiamo provato per voi il simulatore di vita Nintendo più “amichevole” della storia. Un mix di minigame, follia nipponica e feature social che vi catturerà inesorabilmente… benvenuti nel Miiverso!
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Più i vostri Mii saranno soddisfatti e felici, più si apriranno ulteriori servizi da mettere a loro disposizione.

Non appena siamo entrati nel gioco, ci siamo ritrovati immediatamente su un’isola deserta, alla quale abbiamo potuto attribuire un nome a nostra scelta. Subito dopo, sono arrivati i Mii: creati da noi con l’editor di personaggi oppure importati dal centro di creazione, o ancora dai contatti del nostro 3DS. Siamo proprio noi a decretarne le fattezze fisiche e psicologiche, dal colore dei capelli all’umore; a partire dalla combinazione degli elementi da noi inseriti (gusti, preferenze, abitudini, etc.), il gioco calcolerà per ciascun Mii il carattere corrispondente, e con nostra sorpresa, dobbiamo confessare che ci prende quasi sempre! Il sistema di calcolo del carattere è incredibilmente accurato: provate a ricreare il vostro Mii personale e rimarrete sconvolti dalla vicinanza con la vostra “vera” personalità. Nato il nostro Mii, ci ritroviamo a popolare il mondo di gioco di personaggi più o meno esistenti: possiamo “importare” nel gioco i nostri familiari, amici, colleghi di lavoro e conoscenti, fino a ritrovarci vicini di casa con lo stesso Miyamoto! Come ogni simulatore di vita che si rispetti, ci troviamo così a dare vita al nucleo sociale all’interno del quale orbita il Mii da noi creato.
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In perfetto stile The Sims, dobbiamo inizialmente seguire da vicino la vita personale della nostra controparte digitale, assicurandoci che svolga semplici esercizi quotidiani come l’attività fisica e, soprattutto, che sia felice. In questo caso il nostro punto di riferimento è costituito dai balloon che indicano le loro necessità (vi ricorda qualcosa?) e, a partire da quelle, è nostro compito soddisfare i fabbisogni del singolo Mii, da quelli fisiologici a quelli sociali.

Il sistema di calcolo del carattere è incredibilmente accurato: provate a ricreare il vostro Mii personale e rimarrete sconvolti dalla vicinanza con la vostra “vera” personalità.

Per quanto riguarda l’alimentazione, ad esempio, possiamo comprare diverse pietanze nel ristorante dell’isola, ma non crediate che nutrire i capricciosi omini sia un’impresa semplice: i nostri piccoli amici sono infatti dotati di una sorta di libero arbitrio che li mette in condizione di poter rifiutare quanto da noi proposto. Ci siamo trovati a lottare spesso con i gusti delle nostre controparti, affamate ma sempre molto esigenti. Ma la pazienza paga, e man mano che si riesce a entrare in sintonia con i nostri piccoli amici aumenta il numero delle ricompense ottenute e, allo stesso tempo, la felicità degli stessi Mii. Diversi elementi da sbloccare sono poi dislocati nelle varie location: sarà proprio la mappa dell’isola a indicarci i punti in cui potremo edificare un nuovo servizio con l’unico scopo di ampliare la nostra Tomodachi-isola e offrire quindi sempre maggiori possibilità di svago ai noi piccoli amici. E ricordate, più i vostri Mii saranno soddisfatti e felici, più si apriranno ulteriori servizi da mettere a loro disposizione.
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Se un punto a favore è da individuare sicuramente nell’interfaccia di gioco, estremamente pratica e intuitiva (si gioca tutto col pennino e la maggior parte dei mini-giochi e dei menu sono stati programmati per essere compresi anche senza istruzioni), quello che ci ha catturato per ore e ore sono stati i diversi modi in cui è possibile costruire interazioni tra i personaggi.

In perfetto stile The Sims, dobbiamo inizialmente seguire da vicino la vita personale della nostra controparte digitale, assicurandoci che svolga semplici esercizi quotidiani come l’attività fisica e, soprattutto, che sia felice.

Proprio come in Animal Crossing, i nostri Mii possono incontrarsi nelle diverse case del vicinato, nel centro della città o in spiaggia, sfidandosi tra loro in appassionanti giochi. Noi possiamo quindi osservarli e decidere del loro destino, permettendogli di fare amicizia tra loro o spingendoli a ignorarsi. Voi giocatori siete veri e propri deus ex machina che possono cambiare drasticamente il futuro di ciascun residente dell’isola; possiamo anche decidere di approfondire alcune relazioni, portando due Mii a sposarsi, ad esempio, permettendo loro di crearsi la propria famiglia.
Non aspettatevi, però, da Tomodachi Life una versione The Sims made in Nintendo: a muovere i nostri Mii non è la logica ma la pura follia, psichedelica e onirica. Abituatevi all’idea di essere continuamente sorpresi dai vostri piccoli amici, che vi faranno le richieste più bislacche!
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Tomodachi Life è come una macedonia fresca in una torrida estate, sarà capace di divertirvi e appagarvi. Un gioco semplice e completamente fuori di testa che vi strapperà più di qualche sonora risata. Certo, se volete un titolo profondo e capace di impegnarvi siete decisamente fuoristrada, ma se ciò che cercate è il meraviglioso umorismo nonsense giapponese siete nel posto giusto: Tomodachi Life è il gioco che fa per voi.