TT Isle of Man: Ride on the Edge 3. Non solo velocità, ma soprattutto precisione. Recensione (PS5)

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Il Tourist Trophy, una gara a dir poco leggendaria che da oltre 100 anni attira appassionati da tutto il mondo. Un tracciato complicato di quasi 60 Km che va conosciuto a memoria e percorso a velocità che quest’anno hanno toccato le 130 miglia all’ora di media sul singolo giro. Se nel 2006 un team del calibro di Polyphony Digital decise di dedicarsi alla realizzazione di un titolo dedicato al Tourist Trophy realizzando un gioco che tutt’ora viene usato dai piloti per allenarsi, potete ben capire quanto carisma abbia questa gara. Ora siamo nel 2023 e Raceward Studio ha finalmente pubblicato TT Isle of Man: Ride on the Edge 3, scopriamolo insieme!

Iniziamo con il dire che TT Isle of Man: Ride on the Edge 3 è pensato prima di tutto per esser un simulatore di guida di moto, un titolo quindi diretto ai fanatici delle due ruote che cercano un’esperienza senza compromessi. Sebbene il primo capitolo della saga, realizzato da KT Racing, non si avvicinasse minimamente a tale obiettivo, con il terzo episodio ed il cambio del team di sviluppo, la situazione è decisamente cambiata.

Essere veloci non basta. Sarà la precisione a fare la differenza tra vittoria e sconfitta

Il feedback che restituisce la guida della moto è infatti eccezionale. Ciò, si traduce nella richiesta del gioco di riuscire ad esser precisi in ogni movimento, un obiettivo non di poco conto se si pensa che il tracciato è largo non più di 5 metri e che, per poter vincere, bisogna sfrecciare quasi costantemente ad oltre 200 Km/h.

Inutile sottolineare che solamente allenandosi per tanto tempo sarà possibile completare un giro senza cadere, ed ancor più tempo sarà necessario per battere un’intelligenza artificiale ostica come poche. Questa caratteristica, tuttavia, porta con sé un aspetto negativo: una curva di apprendimento che, per quanto possa esser addolcita agendo sulle apposite impostazioni dedicate al realismo, risulta esser decisamente ripida.

In questo senso, un grave difetto è rappresentato dalla linea della traiettoria tutt’altro che precisa. Anche quando la si segue alla perfezione, frenando quando richiesto dosando accuratamente il gas, è possibile incappare in gravose cadute. Ciò risulta esser frustrante sia per i neofiti che per gli utenti più esperti del genere che ancora non conoscono il tracciato.

Se non siete quindi abituati ai simulatori di guida di moto, sappiate che farete molta fatica, tanto più che non è presente alcun tutorial. Nemmeno una minima spiegazione di come impattino gli upgrade alle moto e del funzionamento delle varie competizioni a cui si decide di partecipare. Un vero peccato visto che non sarebbe stato difficile implementarne uno.

L’Isola di Man è – quasi – completamente esplorabile

A livello di struttura di gioco, Raceward Studio ha dotato TT Isle of Man: Ride on the Edge 3 di una struttura di tipo “Open Roads” sulla falsariga di quello presente nella serie Forza Horizon ma decisamente più modesto. Grazie alla collaborazione con il governo dell’Isola di Man il gioco presenta infatti una mappa liberamente esplorabile composta da oltre 200 Km di strade sulle quali è possibile allenarsi affinando le proprie capacità di guida.

All’interno dell’intera mappa di gioco sono stati poi ricavati 32 tracciati completamente percorribili sia in condizioni di asciutto che di bagnato. Lungo i vari percorsi sono inoltre presenti dei punti di interesse posizionati in luoghi chiave che forniscono informazioni utili sul Tourist Trophy e che permettono ai giocatori di ampliare le proprie conoscenze inerenti a tale competizione ed invoglieranno ad esplorare tutta la mappa.

Il colpo d’occhio non c’è stato. Graficamente, TT Isle of Man delude le aspettative

A questa piacevole novità si affianca un aspetto assolutamente negativo: il comparto grafico. Il comparto grafico di TT Isle of Man: Ride on the Edge 3 non è infatti all’altezza delle aspettative. L’ambiente è scarno e privo di dettagli. Rispetto al capitolo precedente, persino le livree di moto e piloti, 10 in totale tra i piloti ufficiali di Supersport e Superbike, non sono migliorate.

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La stessa vegetazione è povera e gli effetti particellari sono pessimi. Anche l’eventuale pubblico presente ai lati delle strade è male realizzato che addirittura non reagisce alle cadute se non, talvolta, esultando di fronte ad un pilota che si è appena spiaccicato. La zona dei menu di gioco presenta poi dei glitch che, fortunatamente, non danno sostanziali problemi al gioco. Quanto meno, il frame rate è piuttosto stabile e non presenta quindi particolari problematiche.

Gli occhi non godono, le orecchie nemmeno

Passando poi al comparto sonoro, esso non risulta esser migliore rispetto al comparto grafico, con i suoni dei motori che faticano a distinguersi gli uni dagli altri. Chiudete gli occhi, provate ad ascoltare il suono di una BMW S1000RR e di una Kawasaki Ninja Zx-10R e non ne noterete la differenza, il che è assurdo.

Modalità di gioco. Cosa offre TT Isle of Man: Ride on the Edge 3:

  • Una modalità carriera che, previo il superamento di 8 eventi qualificazione non ufficiali, permette poi di accedere a 8 competizioni ufficiali delle categorie Supersport e Superbike TT;
  • Una campagna costituita da gare con i piloti dei team ufficiali che corrono al TT;
  • Sfide quali le gare uno contro uno contro l’IA e le prove a tempo su sezioni specifiche del tracciato che permettono di guadagnare degli upgrade points con cui migliorare 9 componenti delle portandole da un “livello 1” ad un “livello “5”;
  • Sfide multiplayer asincrone che vengono proposte a cadenza settimanale, mensile e stagionale con l’obiettivo di incoronare i migliori sim driver del Tourist Trophy e che mettono in palio anche un viaggio all’edizione 2024 del Tourist Trophy.

Assente, purtroppo, la possibilità di creare una propria squadra o un proprio pilota, oltre che di modificare/creare le proprie livree per moto, caschi, ecc. In pratica si è obbligati ad usare uno dei 10 piloti presenti. Troppo pochi se si considera sia il numero di piloti che ogni anno corrono al TT, sia che sarebbe bastato poco per permettere agli utenti di creare il proprio pilota.

In conclusione:

Mi spiace dirlo, TT Isle of Man: Ride on the Edge 3 è un gioco che supera di poco la sufficienza e che basa tutto il proprio appeal sul carisma dell’ambientazione e sull’esser uno dei pochi simulatori di guida di moto attualmente presenti sul mercato console.

A fronte di un modello di guida complesso ma potenzialmente appagante ed affino ai gusti dei fanatici delle due ruote, i quali troveranno pane per i propri denti, di una piacevole configurazione open road e di un’ambientazione di assoluto rilievo, presenta infatti un numero di contenuti inferiore alla media di altri titoli di moto, un comparto grafico paragonabile a quello della passata generazione di console ed un comparto sonoro completamente da rivedere. Il numero dei piloti è ridotto all’osso e l’impossibilità di creare il proprio alter ego virtuale riduce l’immedesimazione. La mancanza di qualsivoglia tutorial aumenta poi le difficoltà per i neofiti, i quali facilmente si stancheranno del gioco.

RASSEGNA PANORAMICA
Voto
7
tt-isle-of-man-ride-on-the-edge-3-non-solo-velocita-ma-soprattutto-precisione-recensione-ps5Sebbene una serie di migliorie rispetto al passato siano chiare ed evidenti, TT Isle of Man: Ride on the Edge 3 pecca di una 'povertà' di contenuti che lo mettono in una condizione di svantaggio rispetto a giochi analoghi. Non migliora la situazione un comparto grafico decisamente da rivedere e un sonoro che avrebbe necessitato di maggiori rifiniture. Risolleva il tutto la fedeltà della fisica di gioco che premia quei gamer che bene conoscono le due ruote o che si impegneranno nell'allenarsi sui tracciati.