Brothers: A Tale of Two Sons Remake Recensione (PS5) – Diamo il bentornato a un titolo amatissimo

Diamo uno sguardo alla versione rinnovata di un vecchio amico di ormai ben dieci anni fa: ecco la nostra recensione di Brothers: A Tale of Two Sons Remake.

Una delle tendenze recenti dell’industria dei videogiochi è quella di proporre remake e rimasterizzazioni di titoli con qualche annetto sulle spalle. Ritrovare i grandi giochi del passato con una grafica adattata agli standard odierni alimenta i sentimenti nostalgici di tutti noi, consentendo però anche ai più giovani un recupero più piacevole di produzioni importanti. Non fa eccezione il qui presente Brothers: A Tale of Two Sons Remake, rifacimento visivo dell’opera prima del vulcanico Josef Fares (QUI la recensione di A Way Out e QUI la recensione di It Takes Two).

Il titolo di Starbreeze Studios, uscito nel 2013, toccò i nostri cuori con un drama familiare pieno di buone idee di gameplay legate alla narrazione. I nostri due fratelli, Naia e Naiee, hanno recentemente perso la madre in mare e devono ora intraprendere un’avventura per recuperare una cura per il padre malato. Pare infatti che solo la linfa di un albero molto lontano possa curarlo. Lungo la strada verso questo leggendario arbusto i due si affezioneranno sempre di più l’uno all’altro, e riusciranno a superare gli ostacoli solo grazie alla collaborazione.

Più che la storia del gioco, toccante ma ordinaria, è come si lega al gameplay che è molto interessante. Dobbiamo infatti sottolineare che per giocare è necessario un gamepad, con le sue due levette direzionali, poiché dovremo controllare i due fratelli contemporaneamente. La levetta sinistra dirige il fratello maggiore, mentre la levetta destra il minore. Idem per i grilletti L2 e R2, deputati all’interazione.

Dovremo quindi fare in modo che le nostre due mani “collaborino”, esattamente come Naia e Naiee. Inizialmente il sistema può sembrare confusionario, ma presto ci si abitua e, in ogni caso, il design di livelli e puzzle, intelligentemente, non richiede mai particolari virtuosismi.

Brothers A Tale of Two Sons Remake Recensione Gametime - Gameplay 1

Dal punto di vista delle meccaniche il gioco è infatti molto semplice: i livelli sono lineari e tutto quello che dovremo fare sarà principalmente posizionare bene i fratelli e farli interagire. Una volta per superare un’altezza, un’altra per attraversare specchi d’acqua (il minore infatti non sa nuotare e deve aggrapparsi al fratellone), un’altra ancora per trasportare oggetti troppo pesanti.

Sotto questo punto di vista il titolo avrebbe forse giovato di una svecchiata o di qualche nuovo enigma ambientale, ma i ragazzi italiani di Avantgarden SRL (ex Ovosonico) hanno optato per un rifacimento esclusivamente tecnico. E c’è pure da dire che la forza di Brothers stava proprio nella sua semplicità e nella sua breve durata (bastano meno di tre o quattro ore), per cui anche eccedere nelle aggiunte di gameplay avrebbe potuto rivelarsi semplicemente controproducente.

Così come è controproducente infatti l’aggiunta di una modalità cooperativa locale. Giocare con un’altra persona, per quanto possa sembrare allettante, va totalmente a distruggere il design originario del gioco, specialmente in QUEL momento sul finale (non vogliamo fare spoiler, tanto chi conosce Brothers già sa di che parliamo). Vi consigliamo di evitare.

Brothers A Tale of Two Sons Remake Recensione Gametime - Gameplay 2

Meglio concentrarsi quindi sul rinnovato aspetto grafico, fin da subito evidente. La cosa che salta immediatamente all’occhio è la maggiore qualità dei modelli 3d dei protagonisti, così come il rinnovato sistema di illuminazione. I personaggi sono molto più puliti e dettagliati, mentre le ombre e i riflessi danno tutta un’altra profondità agli scenari.

Seppur migliorato, l’aspetto generale non è così diverso dal Brothers originale, dimostrando che Avantgarden ha saputo ammodernare senza stravolgere lo stile visivo originario. Chiaramente non parliamo di nulla di miracoloso, ma il titolo è piacevole da guardare, con buone ambientazioni, personaggi dal design azzeccato e cutscene riuscite.

Presente, come ormai di consueto, il selettore per giocare in modalità qualità a 30fps o prestazioni a 60.

Brothers A Tale of Two Sons Remake Recensione Gametime - Gameplay 3

In definitiva, Brothers: A Tale of Two Sons è un gioco tutt’ora brillante dal punto di vista del game design, con una durata e una progressione adeguati al racconto e al messaggio. Per il suo remake Avantgarden ha deciso di rispettare questo equilibrio senza mettere mano alle meccaniche e al gameplay, mentre si è concentrata solo sull’aspetto tecnico.

Anche qui però non ci sono stati grossi stravolgimenti, e se da una parte è un bene perché non tradisce il materiale originale, dall’altra potrebbe far sorgere dubbi sull’opportunità o meno di recuperare questa versione se si è già in possesso dell’originale. Il nostro parere è che Brothers: A Tale of Two Sons Remake sia consigliato (e molto) solo ai nuovi giocatori: questa è indubbiamente la versione migliore in circolazione. Gli altri invece possono tranquillamente farne a meno.

RASSEGNA PANORAMICA
Voto
7.5
brothers-a-tale-of-two-sons-remake-recensione Diamo uno sguardo alla versione rinnovata di un vecchio amico di ormai ben dieci anni fa: ecco la nostra recensione di Brothers: A Tale of Two Sons Remake. Una delle tendenze recenti dell'industria dei videogiochi è quella di proporre remake e rimasterizzazioni di titoli con...